sabato 23 maggio 2009

Il rinnovo del parlamento europe

Berlusconi chiede il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo perché vuole dimezzare il numero dei parlamentari in Italia.
Franceschini chiede il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo perché Berlusconi ormai è un uomo senza equilibrio.
Di Pietro chiede il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo perché vuole presentare la mozione di sfiducia a Berlusconi (in Italia).
La Lega chiede il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo perché ora in Italia ci sono le ronde.
Berlusconi e la Lega chiedono il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento perché grazie a loro e alla loro politica “respingente” non siamo e non diventeremo un paese multietnico.
Pannella chiede il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo perché le TV non danno spazio alle liste Bonino-Pannella.
Casini e le sinistre chiedono il voto alle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo m non hanno ancora spiegato perché.
Forse Berlusconi, Franceschini, Di Pietro, la Lega, Pannella, Casini e le sinistre non credono ci siano buone ragioni per rinnovare il Parlamento europeo

giovedì 14 maggio 2009

Identità comune?

Titolo di "Libero", giornale di Berlusconi, di stamattina: "Finalmente cattivi". Appena una ventina di giorni fa il premier parlava di ritrovata (o auspicabile) identità comune degli italiani. Ma io con questi, orgogliosi e fieri di essere cattivi con i più poveri del mondo, non ho e non voglio avere niente in comune

domenica 10 maggio 2009

Il vergognometro

Il vergognometro.è un metodo semplice e rapido per capire cosa ci fa sentire più a disagio nella nostra veste di cittadini italiani. Si procede così. Su un foglio di carta si scrivono le sciocchezze della settimana appena trascorsa. Chi lo farà oggi, per esempio scriverà le sette castronerie degli ultimi sette giorni:
1) Il corso di formazione per aspiranti eurodeputate dalle cosce lunghe e li occhi languidi.
2) Le strabilianti invenzioni di un capo di governo settantaduenne scoperto in una festa di minorenni
3) L’uso, da parte del medesimo capo di governo, della tv pubblica e di un celebrato giornalista per scagionarsi pubblicamente delle accuse della moglie riguardanti certi suoi comportamenti privati. Le accuse all’Italia, da parte dell’ONU e del Vaticano, di violare i diritti umani
4) La proposta leghista di non mischiare, sulla metropolitana, milanesi e immigrati (italiani non meneghini compresi);
5) L’ambizioso e dichiarato proposito del figlio di Umberto Bossi di seguire le orme del padre per capire le leggi italiane e discuterle col cosiddetto popolo padano
6) La richiesta del premier, durante una cerimonia pubblica, di potere palpeggiare un po’ un’avvenente signora là presente per motivi istituzionali.
Procedere alla lettura ad alta voce delle castronerie appena scritte. Alla fine di ogni castroneria letta guardarsi allo specchio. Secondo l’intensità di rossore per vergogna che si scorge sul proprio volto, assegnare all’argomento di competenza un voto che va da uno a sette. Alla fine riscrivere tutto in ordine decrescente e si avrà la graduatoria delle cose che più ci fanno vergognare di essere italiani.

domenica 3 maggio 2009


Lentini e Praga unite da un libro

Le previsioni non sono risultate fallaci: la serata è stata davvero intensa, di alto profilo, ricca di sorprese e di emozioni.
La prima di queste, in apertura, da parte di Fino Giuliano, il quale ha voluto ricordare una giovane studentessa ceka, una diciassettenne, morta tra le macerie della Casa dello Studente dell’Aquila. Fino ha vissuto il dramma direttamente sulla propria pelle, avendo fatto da tramite tra i genitori e le autorità italiane durante i giorni della flebile speranza e poi in quello della terribile scoperta che quella giovane vita era stata stroncata. Una grande commozione ha fatto sentire i presenti vicini a tutte le vittime del terremoto e a tutti coloro che sono stati colpiti dal lutto e dalla sofferenza.
La seconda l’ha fornita lo scritto di un giovane lentinese, Sergio La Fata, che racconta la scoperta di Praga e del monumento a Jan Palach durante un recente viaggio nella capitale ceka. La lettura del testo, affidata a Valentina Ferro, è stata offerta come omaggio agli ospiti e a tutti coloro che combattono per la libertà.
Ma forse sarebbe meglio dire che tutta la manifestazione è stata una bellissima sorpresa: si è andato molto oltre la semplice presentazione di un libro, come hanno ripetutamente osservato l’assessore Maenza, il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Di Mari e molti degli intervenuti: Si è voluto dare il giusto rilievo e la dovuta solennità alla decisione di un editore praghese di scegliere Lentini quale sede per la presentazione in Italia di un libro che era stato presentato a Praga nel mese di febbraio. Da qua la disponibilità di ospitare, eccezionalmente, la manifestazione nell’Aula Consiliare.
Con il titolare della casa editrice Balt-east, Antonin Drabek, c’erano tre formidabili personaggi: Hanka Hosnedlovà, scrittrice (nell’antologia presente col racconto “Una battaglia difficilissima”), giornalista, presidente degli scrittori della Boemia, in prima linea, nel ’68, nelle manifestazioni contro l’invasione sovietica della Cecoslovacchia; Vaclav Smrcka, scrittore (presente nell’antologia con il racconto Ziva Burko), ma anche medico chirurgo, e insegnante di Paleopatologia alla facoltà di medicina dell’Univarsità di Praga; Vladimir Cerha, scrittore (nell’antologia c’è il suo racconto “Là dove crescono le foreste di tek” ) e pittore molto affermato.
La pattuglia degli autori italiani presenti nell’antologia era rappresentata da Fino Giuliano, insegnante, scrittore e poeta nato a Catania e residente a Vicenza, ma cresciuto a Lentini, e da me.
La serata è stata resa preziosa dalla brillante e aggraziata conduzione di Valentina Ferro, , dalla giovane attrice carlentinese Valeria Roccella e da quello che può essere definito “la voce della cultura lentinese”, Pippo Galatà, i quali hanno letto ibrani degli auturi presenti.
Una citazione a parte la merita Mirko Scauso per il tocco di grande raffinatezza che ha aggiunto con un elegante addobbo floreale ad un ambiente sobrio ed austero