mercoledì 29 giugno 2011

Fratelli d'Italia

Napoli è una città italiana. E anche noi siamo italiani. Ufficialmente lo siamo tutti quelli che abitiamo tra le Alpi a Lampadusa.
Napoli è anche una delle più belle città italiane. Potremmo dire una città- logo, una città-cartolina per l’Italia e per tutti gli italiani. È una di quelle città, come Roma, Venezia, Firenze, di cui andiamo orgogliosi e in assenza delle quali l’Italia non sarebbe quella che conosciamo e conoscono nel mondo.
Napoli è la patria di grandissimi uomini di cultura, di teatro, di spettacolo. Ed è madre di un genere musicale che ha contribuito molto a farci conoscere, apprezzare ed amare nel mondo.
Ha bellezze e mali altrettanto antichi.
Ai tanti mali da qualche anno se ne è aggiunto un altro, quello della spazzatura che non si riesce proprio a smaltire. Un male che ne aggredisce e deturpa la bellezza. E che rende i nostri fratelli napoletani più ammalati, più arrabbiati, più intrattabili.
È questo un periodo in cui Napoli, più che mai in tutta la sua storia moderna, ha bisogno dell’Italia. Di cui è città-cartolina. Da sola non può farcela a sconfiggere immondizia, camorra, microcriminalità e disoccupazione. Ha bisogno della famiglia di cui fa parte, l’Italia: il governo, le altre regioni, le altre città.
Quando ha luogo una catastrofe, anche in Paesi lontani, tutto il mondo si mobilita, presta l’aiuto che può. Senza andare a guardare il perché e il percome. Si fa e basta.
La catastrofe di Napoli non è tale da richiedere la mobilitazione di tutto il mondo. Basterebbe quello del governo italiano, delle altre regioni italiane, di altre città. Dei fratelli d’Italia, insomma..
Purtroppo, però sta accadendo qualcosa di assurdo, spaventoso, inaccettabile: i fratelli d’Italia stanno negando ogni e qualsiasi aiuto ai fratelli napoletani. Hanno cominciato i leghisti, ma là c’è poco da dire. Hanno sempre dichiarato che con l’Italia hanno poco a che fare, salvo stare al governo e decidere anche per tutti noi, oltre che per loro.
Ma noi siciliani cosa c’entriamo con questo schieramento di egoisti e anti italiani? C’è gente che va a protestare perché un po’ della spazzatura di Napoli viene portata in discariche nel Messinese e nell’Agrigentino.
Siccome oggi il problema è quello delle discariche dove portare la spazzatura, in ogni parte d’Italia dovremmo fare cortei sotto ai municipi per chiedere ai sindaci di fare scaricare un camion per ogni discarica d’Italia. Napoli tornerebbe pulita in poco tempo e daremmo una bella sberla alla camorra e ai politici camorristi che continuano a guadagnarci sopra. Fratelli d’Italia si canta in questo modo.

martedì 14 giugno 2011

Verrebbe da dire: “giustizia è fatta”

Hanno vinto nettamente e chiaramente i cittadini leali; hanno perso nettamente e chiaramente i furbastri, i prepotenti, i faziosi.
Hanno vinto quelli che, dovunque e quando è stato loro possibile, hanno spiegato le ragioni dei 4 SI, hanno perso quelli che non hanno detto niente. proprio niente, delle ragioni per votare NO.
Hanno vinto quelli che invitavano a votare, ad esprimere la propria opinione e a confrontarsi con gli altri cittadini; hanno perso quelli che invitavano a rinunciare a esprimere la propria opinione e a fregare i loro concittadini.
Hanno vinto quelli che dovevano percorrere 50 chilometri (e ne hanno percorso 56); hanno perso i furbetti della scorciatoia che volevano percorrerne solo 30 (gli altri erano a carco di gente che non sapeva neppure di essere in gara, quel 20% di elettori che non partecipa mai al voto) e non sono riusciti ad arrivare neanche al 24° chilometro.
Hanno vinto quelli che si incontrano sul web o in piazza; hanno perso quelli chiusi nel bunker con la sindrome degli assediati.
Hanno vinto quelli che vogliono cambiare, che cercano aria nuova, che portano nuovi colori; hanno perso quelli che vogliono conservare privilegi, poltrone, carriere.
Hanno vinto quelli che cantano e ridono per le strade e nelle piazze; hanno perso gli ingrugniti, i rancorosi, quelli che urlano.
Hanno vinto quelli che hanno ragionato su questioni serie e importanti; hanno perso quelli che volevano imporre senza ascoltare chi ci ragiona su.
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giovedì 9 giugno 2011

TRE PICCOLE NOTE

Ci siamo quasi arrivati, e l’ultimo tentativo di Berlusconi di fare annullare il referendum sul nucleare è fallito. Anche la Consulta, a cui si era rivolta come ultima spiaggia, lo ha dichiarato ammissibile. Il Governo ci aveva provato prima con una legge che a molti sembrò truffaldina. A convincere anche i pochi che non l’avevano compreso (ed io tra questi) ci pensò lo stesso Berlusconi, dichiarando senza pudore che quello a cui aveva fatto ricorso era un fantasioso stratagemma per salvare le possibilità di riaprire il discorso in futuro.
Per rispetto agli elettori che mi leggono avevo deciso di non provare a dare indicazioni di voto, ma in questo caso spero mi venga perdonata la licenza: bisogna andare a votare e mettere una bella croce sul SI anche per condannare questi metodi a dir poco irrispettosi.

C’è un’altra piccola osservazione che riguarda sempre il referendum. L’on.le Di Pietro è stato bravo a puntare i riflettori sulla questione degli italiani all’estero e tutte le implicazioni legate al voto: ostacoli, errori, confusione di schede e incidenza sul calcolo del quorum.
Io vorrei mettere in luce un altro aspetto della questione.
Gli aventi diritto al voto sono (compresi i residenti all’estero)
50.594.768
Il quorum da raggiungere per la validità della consultazione è del 50% più uno degli aventi diritto, cioè 25.297.435.
Sappiamo tutti, però che gli italiani che si recano alle urne, di qualunque tipo di consultazione si tratti, non superano mai l’80%.
Ciò comporta che oltre 10 milioni di voti (su circa 50), quelli dei malati, dei distratti, di chi non vuole partecipare, di chi ha problemi anche temporanei, ecc, possono diventare preda di ladri di voti senza scrupoli. Perché, se è vero che molte centinaia di migliaia di elettori voteranno NO ai quesiti con correttezza e rispetto, andando, appunto a votare, molti altri, quelli che ubbidiscono ciecamente al capo, non andranno a votare: sperando così di aggiungersi al 20% di astensionisti cronici e di non fare raggiungere il quorum.
In altre parole, i SI per vincere devono arrivare a quasi 25 milioni e trecentomila, i NO potrebbero vincere raggiungendo il numero di circa 15 milioni, perché nel conto mettono anche quelli degli astensionisti cronici e inconsapevoli. È chiaro a tutti che si tratta di un atto di slealtà e di furto di voti.
Penso si a interesse di tutti i cittadini, quelli del no e quelli, sconfiggere, semplicemente andando a votare, questo stile fatto di prepotenza, furbizia, inganno.

La terza piccola nota la voglio dedicare a Bossi e ai suoi leghisti.
Ritengo che tutti siano a conoscenza dell’ultima loro “sparata”:: hanno votato NO alla proposta di fare giurare sulla Costituzione chi assume un incarico pubblico rilevante nelle istituzioni.
Sempre più distanti dall’Italia, dalla Costituzione, dal comune sentire. Sempre più estranei. Eppure stanno lì a decidere per tutti noi. C’è un’espressione assai volgare che proprio loro hanno usato recentemente Mi dispiace citarla proprio perché troppo volgare, ma loro capiscono solo questo tipo di linguaggio: “Bossi fora dei ball”

giovedì 2 giugno 2011

Graditi e sgraditi

La prima fase delle elezioni amministrative di Lentini si è chiusa.
Tutto sommato non ci sono state sorprese eclatanti. I consiglieri uscenti sono stati quasi tutti riconfermati, i mister-grandi-numeri non hanno perso smalto, di donne, ancora una volta, nemmeno l’ombra.
Ci sono tanti numeri , accostati a partiti, liste, candidati sindaci e consiglieri. Non c’è motivo che li ripeta: in tanti l’hanno fatto con precisione e prima di me. Io mi permetterò solo di mostrare quei numeri che potrebbero dirci qualcosa di non interamente rivelato, qualcosa che potrebbe darci dei suggerimenti per il ballottaggio ed anche per il dopo.
1) Il voto disgiunto ha portato 717 voti in più ai candidati sindaci rispetto a quelli delle liste e dei candidati consiglieri, come dire, 90 voti in più ciascuno.
2) Due candidati sindaco non solo non hanno beneficiato di questo gruzzoletto di voti, ma addirittura ne hanno ceduto rispetto a quello che le liste che li sostenevano hanno portato loro.
Nello specifico, il candidato sindaco sostenuto dall’UDC l’ing. Cirino Cillepi, ha portato a casa 239 voti, 19 in meno di quelli della sua lista.……
Molto più eclatante è il caso Neri, candidato di un forte raggruppamento di liste e di formidabili candidati consiglieri di centro destra ed ex socialisti. Nello Neri è magistrato, deputato nazionale per tre legislature e deputato regionale per una, per un paio d’anni è stato sindaco di Lentini. In queste elezioni lo sostenevano il PDL, il PID dell’on., Gianni, che a Lentini è una corazzata, Rinascita Leontina, un’associazione politica locale da egli stesso fondata alcuni ani fa, Forza del Sud, e Forza Lentini, formata da ex consiglieri socialisti. Questo raggruppamento ha ottenuto 6.216 ma a Neri ne sono giunti solo 5.573, sufficienti per collocarlo al primo posto tra i due ballottanti, ma non per evitargli il titolo di meno gradito dal proprio elettorato .
Tornando ai numeri, vogliamo vedere che fine hanno fatto i famosi 717 voti dei sindaci e quelli ceduti da Neri e Cillepi? Tutti quanti gli altri hanno guadagnato qualcosa, ma due hanno fatto il botto: Alfio Grimaldi e Alfio Mangiameli. Il primo era sostenuto dal solo SEL, che ha avuto 840 voti. Grimaldi dal gruzzoletto “fuori sacco” ha preso altri 347 voti. Mangiameli è il sindaco uscente. Le liste che lo sostenevano (PD, Fed. dei comunisti e lista civica) hanno ricevuto 3.095 voti ma egli ne prende 646 in più. Se Neri, dunque, quest’ultimo è risultato il meno gradito Mangiameli ha vinto il Premio Simpatia.

mercoledì 1 giugno 2011

QUELLI CHE VOGLIONO VINCERE FACILE

Il candidato Alfio Mangiameli (centrosinistra) e i suoi sostenitori hanno inviato un'accorata richiesta a Berlusconi-magic-touch perché venga a Lentini a sostenere il candidato di centrodestra Nello Neri