venerdì 6 novembre 2009

Padre Carlo D'Antoni sul Crocifisso da togliere

Mi fa piacere condividere con gli amici che di tanto in tanto mi fanno visita questo intervento di padre Carlo D'Antoni sul dibattito nato dalla direttiva della UE i togliere i crocifissi dalle ascuole e dagli altri luoghi pubblici.
Padre Carlo è un sacerdote di Siracusa, a mio modo di vedere "un eroe del nostro tempo, per l'impegno senza sosta e senza risparmio nei confrenti dei più poveri, i più bistrattati, i più emarginati (gli immigrati).

Io sarei d'accordo per far togliere il Crocifisso dalle scuole. Ma anche dagli ospedali e da tanti enti pubblici. E questo per rispetto del Crocifisso.
Per amore di verità. Questo "segno" che altro non è che la carta di identità
del Dio creduto dai cristiani, non dovrebbe continuare ad essere usato per
ornare luoghi che forse hanno smarrito il loro spirito costitutivo. La scuola,
ad esempio, è luogo educante dove la persona è accompagnata nella sua maturazione prima umana e poi professionale (a cominciare dalla scuola primaria
e secondaria) ? Oppure, nelle aule dei tribunali, dove l'amministrazione
della giustizia non sempre è rispettosa della dignità e dell'uguaglianza
dei cittadini (sia per i tempi biblici che le sono caratteristici, sia per la
cavillosità e costo davvero scoraggianti).
E' desolante che tanti difensori del Crocifisso dicano che esso è un simbolo
della nostra cultura e della nostra storia.
Il crocifisso è un segno non di queste cose (potrebbero esserlo forse le
nostre opere d’arte anche di ispirazione religiosa), ma è segno parlante di
una rivelazione da parte di Dio, per chi ci crede. Il suo luogo naturale è
costituito da tutti i Golgota dove si continua a crocifiggere quell'uomo con il quale Dio ha voluto essere solidale. Se a qualcuno interessa sul serio il Crocifisso, deve cercarlo là e non negli uffici o nei palazzi spesso distanti dai pensieri e dal cuore di quell'uomo di Nazaret. E neanche, aggiungerei, in tante chiese ed edifici ecclesiastici.
Così come dovrebbe essere proibito stupidiare con il Crocifisso ridotto ad orecchino, accessorio di collanine eccetera. In oro, diamanti… Ma oggi si usa anche metterselo sul culo (si dice piersing?)
La vera questione secondo me è allora un'altra: è giusto che si continuino
ad eliminare, sommersi e sepolti da tonnellate di profitto ed indifferenza, i
crocifissi della terra (abitanti del terzo mondo, i nostri giovani senza
futuro, gli immigrati, i popoli devastati dal non rispetto dell'ambiente, i sottoposti ai regimi della mafia, camorra...)?
Ma so bene che questa campagna di eliminazione dei crocifissi in carne e ossa non entusiasma tante nostre associazioni che pur si dicono di ispirazione cattolica. I
crocifissi languono e ci muoiono tra i piedi. Ci inciampiamo sopra e li malediciamo
sperando che presto le nostre città vengano ripulite.
Ma giustamente, mi si farà notare che sono andato fuori strada rispetto al
tema sul quale ci è stato ordinato di perdere tempo.
padre Carlo.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro padre D'Antoni lei è uno dei pochi preti veri che ho incontrato nella mia vita. Sono un credente, non praticante da qualche anno, perchè penso (e lo dissi chiaramente al viceprelato di Pompei) che nella nostra religione c'è troppa IPOCRISIA. Prego il Signore mattino e sera e mi sforzo di mettere in pratica le parole di Gesù. Le invio gli auguri di Buon Natale- che dovrebbe essere ogni giorno- e mi complimento per le sue argomentazioni al riguardo del Santo Crocefisso e di tutti i crocefissi che l'egoismo umano inchioda ogni giorno lungo i sentieri del Golgota del mondo. Sia lodato sempre il Santo Nome di Gesù. Antonio.

Anonimo ha detto...

Gentili signori ,da cattolico sono in completo disaccordo con voi , ma per sdrammatizzare un po' a me viene da sorridere per quella signora di Abano Terme di origine finlandese che ha piantato tutta 'sta polemica del crocifisso a scuola , UNA COSA VERGOGNOSA DA MANDARE ALL'OBLIO DEL SILENZIO .
Incredibile che ella non si ricorda che proprio la bandiera del suo paese d'origine la Finlandia ha proprio una croce azzurra in campo bianco (!!!)derivante dall'antica bandiera danese che celebrava i crociati in Terrasanta , senza poi dimenticare le bandiere nazionali di Svizzera , Svezia , Danimarca , Norvegia .---->

FONTE ----> http://it.wikipedia.org/wiki/Finlandia

Lorsignori della Corte di Strasburgo si dimenticano che la Convenzione sui diritti del fanciullo del 1989 prevede che il ragazzo sia educato «nel rispetto dei valori nazionali del Paese nel quale vive e del Paese di cui può essere origi­nario e delle civiltà diverse dalla sua» (artico­lo 29). Per Strasburgo questa Convenzione non esiste. Esiste l'assenza di valori, esiste un de­serto nel quale ciascuno di noi nasce per ca­so, senza una storia ricca di eventi, eroismi, valori e simboli religiosi ed etici, tra i quali il cro­cifisso è il più noto in tutto il mondo.

Purtroppo padre D'Antoni sbaglia , da sacerdote intendo !
DA CATTOLICO SU QUESTO ARGOMENTO IO NON TACCIO E NON SONO POLITICAMENTE CORRETTO !
Grazie per lo spazio concessomi.

pierperrone ha detto...

Caro Guglielmo, ho copiato e postato stasera, 10 febbraio 2010 il pensiero di padre Carlo sul Crocifisso.
C'è anche un altro sacerdote, don Paolo Farinella che la pensa allo stesso modo. Vuol dire che si può essere cristiano, sacrdoti e anche eroicamente tolleranti.
S. Francesco docet.

Purtroppo in Italia cominciano a diventare merce rara il buon senso, la tolleranza, l'accoglienza, la solidarietà l'ospitalità, e pensa un pò, cosa mai si può dire più della "fratellanza" !!

Grazie per il tuo pensiero aperto, Guglielmo e per la tua testimonianza. Mi si apre il cuore, quando trovo compagnia in qualcuno che ama l'aria pulita (morale, civile, intendo). Ho anche letto cosa pensi della vergognosa "caccia" di Rosarno.
Grazie ancora.