mercoledì 23 dicembre 2009

Buon Natale

Pur non essendo credente, amo la festa di Natale e l’aspetto con ansia. Ogni anno mi porta lo stesso regalo, ma ad ogni anno vi scopro qualcosa di nuovo. Il regalo è la sua stessa storia: la storia della nascita di un bambino, figlio di genitori in fuga da un regime crudele. Una storia che se non fosse vera sembrerebbe scritta apposta per fare riflettere molti italiani e il governo Berlusconi, leghisti in testa. LA STORIA da cui nascono i capisaldi della nostra civiltà: il rispetto e l’attenzione per il prossimo, soprattutto quando è povero, bisognoso, privo di risorse. E che in ognuno, anche il più umile e diverso può celarsi il Figlio di Dio, un genio, un uomo buono. Il 25 dicembre di ogni anno provo un gusto indicibile, una sensazione di ristoro e di rinnovamento, nel risentire quella storia e nello scoprirne altri significati. Ogni anno ha un impatto diverso con la nostra vita. Quest’anno giunge mentre c’è chi chiama “clandestini” gli stranieri più poveri e studia sistemi e stratagemmi per respingerli e rifiutare loro ogni minimo aiuto. E giunge mentre Betlemme, il paesino dove nacque Gesù sta morendo soffocata da una dura occupazione militare e da un muro imponente. Mentre gli abitanti, tutti i suoi abitanti, anche i bambini, i vecchi, i disabili, le donne incinte vivono in una prigione a cielo aperto. Come ogni anno dobbiamo augurarci che quella distanza diminuisca. E che ognuno si disseti, si ristori, si rinnovi ripassando la storia di Natale. Buon Natale. Guglielmo

1 commento:

Anonimo ha detto...

Sì, buon Natale, Guglielmo.
Un abbraccio a tutti voi e un grazie per questo tuo post.
clelia