"Le manine servono al Signore per sostenere il mondo, per questo non le hai. Ma Lui, ti aiuterà con le Sue ogni volta che ne avrai bisogno”.
Fu la tata a dire a Emmanuela, che aveva tre anni, la frase migliore per farle affrontare una vita difficile. E in quella frase c'era tanta verità. Emmanuela era nata nel 1970 in un villaggio dell'Uganda, priva degli arti superiori. Secondo usi e superstizioni del suo popolo, gli Acholi, avrebbe dovuto essere immediatamente soppressa tramite annegamento perché portatrice di sventure. Le mani di Dio, in questa occasione si materializzarono in quelle di suor Silvia Pivetta, una missionaria comboniana
italiana gita da poco a Kitgun. Questa la trasse dalla tinozza dove era stata annegata e le ridiede la vita
con la respirazione bocca a bocca. Poi fu una lunga e durissima fuga tra giungla, campi profughi e chiesette sperdute, fino a quando una famiglia italiana non la adottò e le offrì un futuro degno. Ora quella bambina è una splendida donna di quarant'anni
martedì 12 aprile 2011
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento