Il 20
novembre un ragazzino di 15 anni si è suicidato.
È
capitolato davanti alle derisioni, alle offese, all'isolamento dei suoi
coetanei perché era o appariva gay.
Anche
coloro che lo hanno fatto soffrire fino al punto di indurlo a scegliere la
morte erano ragazzini di 15 anni.
La nostra
Festa del Libro si differisce da tutte le altre che si svolgono in Italia
perché è rivolta ai quindicenni: gli adulti regalano il loro libri perché siano
donati in regalo ai ragazzi di questa età. Una forma di investimento per
costruire un futuro più colto, più gentile, meglio attrezzato per comprendere
il prossimo, un futuro liberato dalla rozzezza, dalla grettezza, dalla stupidità
dell’idea della differenza tra “superiori” e “inferiori”.
Non
avrebbe senso donare un libro senza sperare che serva anche a questo.
Per questa
ragione la Festa
di quest’anno sarà dedicata ad Andrea. Per potere parlare del diritto di ognuno
di vivere come desidera e della disperata imbecillità di chi vorrebbe
impedirlo.
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