lunedì 2 febbraio 2009

Gianni Giuffrè visto da Gianni Anzalone

Gianni Giuffrè? Uno stregone, un trickster! Un coyote divino che coinvolgeva ed attirava.
Un “modo” di parlare nuovo. Un modo finalmente “altro” di mostrarsi, di darsi, di partecipare e parteciparsi... Una insolita maniera di “non appartenersi” fino allo spasimo con mille fronti
di battaglia aperti.
Lo ricordo così., Uno “spietato untore” venuto ad “appestare” giovani vite in fiore.
Una antica voce nuova che parlava di “neo-Rinascimento”. Dell’uomo aperto in tutte le direzioni, arso da una sete inestinguibile.
Una voce che conduceva. Un esempio che trascinava. Un invito a partecipare al “qui” ed “ora” dell’evento nel suo farsi cultura... e poi pittura, arte, letteratura, filosofia, Teatro,
poesia, mimo, dizione, scherma, fioretto, andature, posture, contatto, distacco...
E poi il debutto con Cyrano de Bergerac di E. Rostand al Mitico Teatro Odeon
(oggi intitolato al giammai dimenticato Carlo Lo Presti). La tournèe a Milazzo, al Teatro Trifiletti;
a Barcellona, al Teatro Mandanici (un gioiello di Teatro all’Italiana, con più ordini di palchi,
oggi inesistente, divorato dalle fiamme). Sì. Proprio così. Si cominciavano i primi tentativi
di “esportazione” dei prodotti culturali di nicchia... Che febbre!
E tanto, tanto Pirandello. Tutto questo vissuto da me, e da tutti noi studenti, a 15 anni.
E finalmente il costruirsi inarrestabile di un codice interiore, di un “saper fare” illuminante.
Ed uno strano sport, portato da Gianni Giuffrè a Lentini.
Uno sport mai visto prima. Inaudito. La Pallavolo. Proprio così. Gianni portò a Lentini
la Pallavolo. E me lo ricordo ancora sogghignare quando, dovendo passargli la palla, non sapevo mai se dirgli “tua” o “ sua”.
Un ricchissimo catalogo vivente...non ancora interamente sfogliato.
E la sua fidata compagna sempre accanto, lì pronta ad intercedere per noi giovinastri quando andavamo fuori misura. La dolce Pina.
Questo fu e continua ad essere il mio, il nostro, Gianni Giuffrè.
Obbligati sempre, Gianni. Hai saputo in-segnarci. Segnarci dentro...e per sempre.

Gianni Anzalone

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