La mia nuova condizione di disabile non rappresenta certo una svolta per la mia vita: continuo a lavorare, scrivere, ridere, intrattenermi con gli amici, inventare situazioni nuove come prima. La differenza sta nella mobilità, adesso molto ridotta. Ma questo non può essere un alibi per niente. Prima della svolta ero molto combattivo, ad ogni ingiustizia, ad ogni diritto negato (non solo riguardanti me) mi sentivo in dovere di mobilitarmi in qualche modo, di intervenire, di fare qualcosa per raddrizzare il torto. Non vedo nessuna ragione valida per cambiare, per rassegnarmi, per aspettarmi che altri facciano qualcosa per me.
In questa nuova condizione devo affrontare piccoli problemi la cui soluzione spetta solo a me, ma anche problemi che dipendono da altri: a volte la cosiddetta “burocrazia”, altre volte semplici persone che non sanno organizzarsi o non hanno una gran voglia di svolgere il lavoro per cui ricevono uno stipendio. Da queste cose, apparentemente trascurabili sortisce un limitazione o vera e propria negazione dei nostri diritti.
So, per lunga esperienza, che “na nuci nta ‘n saccu nun fa scrusciu”.
Chissà quanti ce ne sono che da soli non riescono ad affrontare e sconfiggere situazioni o persone che, per un motivo o un altro, aggiungono sofferenza a chi già ne ha tanta. Mettiamoci in contatto, raccontiamoci i nostri problemi, può darsi che assieme potremo farci sentire e godere dei nostri diritti. Spero che anche tanti amici non disabili vogliano aderire, darci una mano con il loro amore, la loro competenza, la loro abitudine a combattere e trovare soluzioni (avvocati, sindacalisti, politici, donne, uomini e ragazzi spinti dal senso della solidarietà e della giustizia). Se raggiungeremo un bel numero vedremo di fare un sito specializzato, altrimenti affronteremo lo stesso, coi nostri mezzi, studiando ed elaborando strategie originali i problemi, grandi e piccoli, che, chi lo desidera, vorrà proporre.
Mando questo messaggio a tanti amici non solo sperando nella loro adesione ma anche nell’eventualità che abbiano parenti o amici in difficoltà ma privi di internet, nel qual caso li aiuteranno a sentirsi meno soli coi loro problemi.
domenica 29 maggio 2011
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