Conta la
musica
Metti
insieme un deliziosissimo libro, due geniacci, quattro musicisti di vaglia, due
splendide voci e due grandi promesse del teatro.
Ne viene
fuori una miscela esplosiva che non lascia scampo.
Chi è stato
presente all’arena Santa Croce martedì sera è rimasto inchiodato alla
poltroncina anche dopo la fine. E di
sera tardi la temperatura non era certo altissima.
Il libro è
“Conta la musica”, scritto da Claudio Buccheri, un avvocato lentinese che vive
a Catania (questo è il secondo della sua giovane
carriera di scrittore, il primo è stato “Riflessi d’argento su blu cobalto”).
Un libro
scoppiettante, pieno di brio e di trovate: la storia, raccontata in prima
persona, di un giovane avvocato “per caso” che detesta amabilmente la propria
professione che ormai non può cambiare (forse per eccesso di pigrizia). E
siccome certi incontri li fa solo chi li sa raccontare, i suoi clienti (ma
anche i suoi amici e le sue donne) sono tutti un po’ stravaganti: qualcosa a
metà strada tra i clienti della pensione del nipote di Totò nel “Medico dei pazzi” e i protagonisti di “I civitoti
in pretura”. Egli li osserva tutti con grande bonomia e il disincanto di chi si
sente in quello studio di passaggio. E siccome la sua vera (e unica) passione è
la musica ad ogni incontro professionale non può fare a meno di assegnare una
colonna sonora, un brano musicale scelto tra quelli che conosce (e sono tanti)
e che canticchia nella sua mente mentre i suoi clienti si impegnano in vere e
proprie performance per convincerlo
delle loro innegabili ragioni e per interessarlo anche dal punto di vista
emotivo.
I geniacci sono
Giuseppe Cardello, poeta, cuntastorie
e regista e Salvo Amore musicista e compositore sopraffino, i quali hanno
ideato una presentazione del libro a dir poco creativa, nel senso che hanno
messo in piedi un’altra opera d’arte e fortunata, figlia dello libro e della
musica.
I
musicisti, oltre allo stesso Salvo Amore ore, sono talenti notevolissimi: Luca
Aletta, compositore, pianista e fisarmonicista, Stefano Cardillo, bassista,
Alessandro Borgia, batterista.
Il canto è
affidato a Pippo Cardello,a Simona Sciacca e Rachele Amore.
Le voci recitanti
sono quelle di Ginevra Cicatello e Nicolò Lasciato giovanissimi e molto
promettenti attori. Nicolò canta anche alcuni brani, mentre il maestro Cardello
fa quasi tutto, tranne che danzare: regista, sceneggiatore, narratore,
cantante. A Ginevra e Nicolò sono particolarmente legato per avere avuto in
passato qualche esperienza in comune difficile da dimenticare.
La serata
si è svolta martedì 25 settembre, e un’altra volta aveva avuto luogo nella
primavera scorsa nel salone del Sant’Alphio Palace. Io, però continuo a
parlarne al presente. Lo faccio proprio perché non si tratta più della
presentazione di un libro, bensì, come dicevo prima, di u’opera letteraria
musicale nuova e con una sua vita autonoma. Un’opera non cessa di esistere dopo
essere stata rappresentata una, due o dieci volte: esiste e basta.
Prima di
chiudere, voglio ricordare l’assessore Nuccia Tronco, se posso dire così,
madrina di questa creatura , giacché l’ha sostenuta, incoraggiata, per qualche
verso anche suggerita.
Con buona
pace di chi continua a dire che Lentini è una città moribonda, se non addirittura
morta.
A me questa città mi piace.