venerdì 14 settembre 2012

La mostarda di Elio



La Mostarda di Elio

Nel giro di quattro giorni a Lentini abbiamo avuto due eventi particolari: la preparazione della “quagghiata” in piazza Taormina e una “Festa della Mostarda” in piazza Guido Rossa.
La prima è stata organizzata dall’associazione PACE, la seconda da Elio Cardillo.
Mi colpisce questa coincidenza: i entrambi i casi sono protagonisti sapori antichi, legati alla terra, al nostro territorio e alle nostre tradizioni. Spero sia l’inizio di un processo di recupero e di rivalutazione di cibi e attività umili ma preziosissime, di un’identità da non perdere.
Dell’associazione ho parlato recentemente, in occasione dell’installazione della statua del cane Gaetano e dell’”adozione” della piazza Taormina che, grazie al lavoro continuo e puntiglioso dei suoi soci è sempre pulitissima e curata.
Di Elio forse non ho mai parlato in questa rubrica, ma credo di averlo citato in mille circostanza diverse. E d’altro canto, credo che siano in pochissimi a non sapere di lui vita e miracoli.
Parlare di Elio non è difficile: basta avere a disposizione una decina di fogli A4 e alcune ore. Il problema sarà dopo, quando ti verranno in mente, un po’ alla volta, mille altre cose che non hai scritto.
Elio è docente di scienze matematiche in pensione. Come insegnante ha elaborato originali sperimentazioni didattiche applicate nella realtà scolastica del territorio.
È autore, regista e attore di teatro. I suoi lavori, recitati quasi sempre insieme alla moglie, la formidabile Salvina Antico, sono rimasti indelebili nella memoria dei lentinesi.
Straordinario fotografo e amante appassionato della sua città, ha realizzato la classificazione del patrimonio artistico del lentinese mediante 400 diapositive custodite nel distretto scolastico di Lentini,
ha promosso o partecipato a decine di mostre fotografiche ed è stato per diversi anni Ispettore Onorario ai Beni Culturali
E' poeta raffinatissimo, autore di diversi volumi e vincitore del premio letterario "Ciccio Carrà Tringali",
Tra le mille altre cose che hanno sorpreso e lasciato ammirati i lentinesi ce ne sono alcuni legati alla sua profonda fede e che voglio citare: il rinnovamento della festa di Sant’Alfio con la creazione del corpo dei Devoti Spingitori della Vara di San’Alfio. Quando, una trentina d’anni fa, a spingere la Vara erano soltanto persone che lo facevano per quel poco di denaro che il comitato della festa riusciva a racimolare per loro, egli fu capace di creare questa associazione di professionisti, insegnanti, medici. Da allora entrare a far parte di quel gruppo è una grande aspirazione per molti giovani
Sempre nell’ambito della Festa del Patrono Straordinari e ancora ricercatissimi, specialmente da parte dei nostri concittadini emigrati,
rimangono la ventina di video realizzati e commentati sui momenti salienti della festa, dalla Reliquia, ai nudi, dalla Nisciuta al giro d’onore al percorso nei quartieri popolari.
Indimenticabili sono le due dizioni del Presepe Vivente realizzate nel quartiere San Paolo, che coinvolsero centinaia di figuranti e migliaia di visitatori.
E degno di un applauso lungo cent’anni il rilancio della festa di San Giuseppe, quando, una quindicina d’anni fa, stava spegnendosi la tradizione dei 33 piatti e l a vendita dei doni all’asta sembrava declinare inesorabilmente.
Questo e molto altro è Elio Cardillo, orgoglio lentinese.
Una doppia grande risorsa: per le cose speciali che pensa e che fa e per l’esempio e l’insegnamento che offre a giovani e coetanei. 

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