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Un
gioiello ritrovato
Siamo
partiti, pieni entusiasmo, per togliere dall’oblio e riportare al presente, tra di noi, una chiesetta
che faceva parte del panorama dell’anima. Man mano che stiamo lavorando stiamo
scoprendo che la Chiesetta
di San Giuseppe Giusto è un gioiello il cui valore non può più essere
commisurato solo ai beni della nostra città, ma può definirsi assoluto, sia
sotto il profilo artistico che sotto il profilo storico.
Ieri
abbiamo avuto una consulenza insperata, quella del prof. Paolo Giansiracusa,
direttore e docente dell’Accademia delle Belle Arti di Siracusa, conferenziere
notissimo anche a Lentini, critico storico dell’arte, autore di molti testi, tra
cui “Le chiese della provincia di Siracusa”, Il professore ha rilevato che la chiesa
contiene stratificazioni sovrapposte che vanno dal periodo greco (c’è un pozzo
di manifattura greca) a quello bizantino (l’altare sicuramente) ai primi secoli
dello scorso millennio (l’intervento dei templari citato dal Sebastiano Pisano
Baudo) al 1700 (la facciata ricostruita dopo il terremoto del 1693).
Se fino ad
ora l’interesse era solo lentinese adesso tutte le istituzioni devono drizzare
le orecchie: il Comune di Carlentini, la provincia Regionale di Siracusa, la Soprintendenza ai
Beni Culturali, l’Assessorato Regionale, perché adesso non è in ballo solo la
memoria dei lentinesi (che a me comunque, non sembrava cos da poco) ma un pezzo
del patrimonio artistico-storico-archeologico siciliano.
E se per i
lentinesi prima si trattava di un interesse sentimentale ed identitario, adesso
si tratta di potere fruire e valorizzare un bene di grandissimo valore. I
nostri antenati questo lo sapevano o quanto meno lo intuivano; la via che
conduce al sito, cioè la via dell’ospedale, fino ai primi del ‘900 si chiamava
via San Giuseppe Giusto. Solo dopo la costruzione dell’ospedale cambiò nome.
Adesso che l’ospedale non c’è più sarebbe cosa buona e utile ridare alla via il
suo vecchio nome. Sarebbe la prova tangibile che lentinesi di questo secolo
hanno capito l’importanza di quella chiesa e vogliono riconoscergli il valore e
l’importanza storica che merita.
Soprattutto
sarebbe la prova che a questo paese piuttosto povero non vogliono negare
qualcosa che è suo ed è di grande valore. Una città è affascinante non solo per
le cose che mostra, ma anche per quelle che racconta. In questo periodo siamo
piuttosto depressi, ma se riuscissimo a capire questo importante segreto,
Lentini sarebbe una delle piccole città più affascinanti d’Italia.
Pensate
alla storia dei greci e di Gorgia, alla presenza di Iacopo e Riccardo, dei
Templari, del Biviere, della centrale idroelettrica, della nascita della zona
commerciale della stazione, dell’epopea dei giampuliroti, delle lotte bracciantili
ed ora a tutti i segreti di San Giuseppe Giusto. Tutte storie poco note a noi
stessi e sottovalutate da chi le conosce ma che, se sapute raccontare, possono
cambiare l’immagine della nostra città. Tutte storie da raccontare.
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