martedì 9 ottobre 2012

Una lenta e noiosa campagna elettorale


http://www.lanotizia.tv/index_tg_detail.asp?id=1785

Una lenta e noiosa campagna elettorale

La campagna elettorale scorre lenta e noiosa.
Stancamente ci avviamo verso le elezioni regionali.
Viste dall’angolazione degli elettori tutto è uguale alle altre volte.
I candidati presidenti sono stati scelti dalle segreterie nazionali e regionali dei partiti e, pur di accrescere le loro possibilità di vittoria sono disponibili ad allearsi anche con ch fino al giorno prima additavano come il diavolo.
I due che hanno maggiori possibilità di vincere, Crocetta e Musumeci, non sono espressione di grandi partiti, ma da essi sono usati come bandiere.
Evidentemente nelle loro fila, non avevano personalità forti e attraenti da candidare.
Crocetta e Musumeci sono persone degne, oneste, all’altezza di svolgere u compito difficile, ma entrambi sono a sovranità limitata. Entrambi dovranno dar conto, concordare, pattuire con partiti “pesanti” che non sono neanche i loro partiti.
Naturale che non ci sia fascino.
Come sempre la mobilitazione più vistosa e diffusa è quelli per le elezioni dei deputati.
Ma qui la legge elettorale ci gioca un brutto tiro: tutto si risolve in una competizione provinciale. Noi della provincia di Siracusa voteremo per eleggere sei deputati della nostra provincia, così faranno gli elettori di ogni provincia. L’obbiettivo è quello di avere una presenza garantita nel territorio, ed è giusto, ma nella realtà si penalizza fortemente la qualità e il rinnovamento.
Per non farla lunga, nella nostra provincia tutti e sei gli uscenti si sono ricandidati. È chiaro che chi è stato deputato per una o due legislature si presenta ai nastri di partenza con più visibilità, più seguito e più disponibilità economica di chi si candida per la prima volta e quindi ha molte più probabilità di farcela.
Chissà, forse limitando ad una o al massimo due le legislature forse ci sarebbe maggiore possibilità di vedere in campo qualche sconosciuto di valore.
Ma il guaio più grande è che in questa lotta all’ultimo sangue tra partiti, gruppi di potere, personaggi più o meno aggressivi c’è pochissimo spazio per chi può offrire doti, diciamo così, non aggressive come la competenza, l’indipendenza del pensiero, la specializzazione.
Io ho un amico che è un esperto, una vera autorità, nel campo dei beni artistici e culturali.
I beni artistici e culturali in Sicilia non sono piccola cosa, non sono solo bellezza ed identità. Né sono godimento per chi ha tempo da perdere. Sono tanti e così importanti che se curati e sfruttati con un minimo di competenza potrebbero costituire una fonte di ricchezza e di lavoro straordinari.
Il mio amico si è candidato all’ARS, per mettere a disposizione della nostra Regione la sua competenza, la sua altissima professionalità.
Ma potrà essere votato solo dagli elettori di questa provincia. Dovrà competere  con prima con la “politica”, (una volta si diceva “il primato della politica”), poi con i partiti che scelgono e sostengono i loro candidati secondo criteri di distribuzione e di rapporti di forza interni, in terzo luogo con candidati disposti a spendere una fortuna per imporsi. Infine, con il nemico peggiore: l’elettore. L’elettore classico, dico, quello che si ritiene “sperto” quello che “tanto son tutti uguali”.
Questi non si accorgono (o fingono di non accorgersi) quanto differenza c’è tra chi è di destra e chi è di sinistra, tra chi imbratta i muri e chi non lo fa, tra chi si gioca anche la famiglia per essere eletto e chi semplicemente si propone, tra chi parla di tutto senza sapere niente e chi almeno in un campo è specializzato.
Vacci a parlare con questi. Questi, siccome “son tutti uguali”, spesso capita che hanno già scelto a chi vendere il proprio voto per un piatto di lenticchie. E il 29 diranno “visto che non cambia niente?”.

Nessun commento: