domenica 28 settembre 2008

Grazie, Luigi Lo Re, e buona vita

Da qualche giorno in via Garibaldi c’è un negozio in meno. Lo studio fotografico di Luigi Lo Re. Per molti è successo “solo” questo. Un negozio (io continuo a chiamarlo così, ma sbaglio: da noi il negozio di un fotografo è uno “studio”) che ha cessato l’attività. Fisiologico. Ma per tanti, tantissimi altri, quello che non c’è più era un luogo importante: luogo di incontro, di appuntamenti, di ricordi. Per tanti dire “vediamoci da Lo Re” era come dire “vediamoci alla villa” o “vediamoci a tale bar”. E non da qualche anno, ma da quarantacinque anni a questa parte. Un’istituzione, come si dice.
Agli inizi fu “Lorelan”, dove la Lan stava per Lanteri, il noto Franco, anche lui apprezzato ed amato da tutti i lentinesi. In quegli anni le macchine fotografiche non erano molto diffuse, così i due giovani fotografi (entrambi cresciuti alla scuola del mitico Orazio Cimino) venivano chiamati ad immortalare tutti i momenti pubblici e privati di una certa importanza. Anche molti giornalisti si rivolgevano a loro. Mi viene in mente una loro splendida fotografia degli scontri tra polizia e braccianti nel famoso sciopero del dicembre 1966, pubblicata sulla prima pagina del Corriere di Sicilia a corredo di un magistrale articolo di Carlo Lo Presti.
Già da allora lo studio era punto di incontro dei giovani più in vista di Lentini. Da osservatore, più che da frequentatore, mi ricordo di alcuni personaggi che colpivano la fantasia di noi più giovani: Pippo ed Elio Cardillo, il cantante Nuccio Vilona, in arte Tony Vilon, l’irresistibile Pippo Saccà (chissà dove si trova). Quando i due amici si separarono e lo studio di fronte alla villa Gorgia rimase al solo Lo Re, l’aspetto - diciamo così – sociale del negozio si accentuò. Il carattere dolce, il perenne sorriso, l’inimitabile e bonaria ironia di Luigi per oltre tre decenni ha attratto molti appassionati di fotografia (dal prof. Emilio Mirisola all’ing. Franco Vacanti, al prof. Mario Cormaci) ma anche molti politici di sinistra (Luigi Boggio, Armando Anzaldo, Pippo Moncada, Santo Ragazzi, Ferdinando Leonzio, …) e personaggi un po’ strani. Credo che non ci sia lentinese che non abbia notato, almeno una volta, davanti al negozio, ora un gruppo ora un altro di persone intente a discutere animatamente di problemi, idee, soluzioni, speranze e delusioni riguardanti la città. Tra le tante, una presenza quasi fissa, quella di Enzo Ferraro, e con lui sempre qualcuno della sua compagnia (Cavalieri, Polopoli ecc.).
Luigi Lo Re ha “chiuso bottega” mentre è ancora in splendida forma. E gli auguriamo ottima vita anche da pensionato. Ma mentre lui conserva il suo sorriso sornione, quella saracinesca abbassata genera un po’ di tristezza e molta nostalgia.
Ma c’è ancora qualcosa da dire: situazioni di questo tipo non nascono per caso. Nascono quando da parte del padrone di casa c’è disponibilità, socialità, vocazione ai rapporti umani. Ma, soprattutto, quando questi ha la consapevolezza che mettere un “posto” a disposizione, direi, della città è un modo molto efficace di aggiungere qualcosa alla propria comunità. Credo sia sempre così. Che sia stato così per Luigi Lo Re ne sono più che certo.
C’è un modo per dirgli grazie. Nel giro di un paio di settimane organizzeremo un incontro pubblico in un locale da definire (quanto ci manchi, Antico Lavatoio!) durante il quale consegneremo a Luigi una pergamena con le firme di tutti i presenti. Sarà anche una bellissima occasione per raccontare coralmente quarant’anni di storia lentinese così com’è stata vista da quel particolare punto d’osservazione.
Chi vuole aderire, può farlo attraverso il giornale o il sito in cui legge queste righe.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

La lettura del tuo post mi ha provocato una certa tristezza. Se ne va un punto di riferimento, perché questo era il negozio di Luigi Lo Re.
Purtroppo dobbiamo rassegnarci a vedere finire tanti cose che ci appartennero.
Mi fa piacere l'iniziativa a favore di Luigi.
Un abbraccio
Fino

Anonimo ha detto...

Guglielmo, grazie per avermi incluso in questo annuncio e complimenti sulla bella lettera su Luigi.

A te Luigi tanti auguri per una felice e serena vita da "pensionato"
Corrado

Guglielmo Tocco ha detto...

Il caro amico Italo Montenegro, che vive in Svizzera da anni mi ha mandato il seguente commento sul mio indirizzo di posta personale:

Ciao Guglielmo,leggo sul tuo blog del "Lorelan" io proporrei nella
serata che farete per ricordare i suoi molteplici anni di carriera,
e se ho capito bene vorreste consegnare una pergamena con una firma dei presenti. Mi permetto di suggerirti di firmare con una unica firma in rappresentanza di tutti i giovani lentinesi che allora chi per un motivo
chi per altro han dovuto lasciare "Lentini" per trasferirsi al nord o addirittura all'estero.Leggo anche dei nomi dai vari Cardillo, Scatà, Ferraro" appena visto a Lentini" e Polopoli che per un motivo che non so spiegarmi nella mia ferrea memoria per le cose lentinesi "vecchie" da parecchio tempo non mi veniva in mente tra l'altro mio compagno di scuola. Leggo del prof. Mario Cormaci (ricercatore all'università di
Catania)in merito ti chiederei se cortesemente mi faresti avere il suo indirizzo email. Quindi se hai qualche conoscenza che sappia il suo indirizzo email spediscimelo so che una sua sorella é sposata con Tanino Caruso il calcitore della nostra vecchia Leonzio. Italo

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good