mercoledì 17 dicembre 2008

Da noi era meglio non sognare

Nella è un splendida “ragazza degli anni ‘60” che vive a Firenze. Per molti anni è stata lentinese, nel senso che giunse a Lentini, con la famiglia, quand’era ragazzina e qui si formò, completò gli studi,si innamorò, iniziò a lavorare. Era molto intelligente e creativa già allora e mai ha cessato di esserlo. Adesso fa l’insegnante e la scultrice. L’ho contattata per Ziti, miti e riti perché la nostra amica comune Maria Marino mi aveva raccontato una storia che la riguardava. Di questa storia potrebbero sortire trattati, dibattiti, addirittura film o romanzi. E non perché si tratta di storia particolare, singolare, straordinaria, ma proprio perché storia normale, ordinaria: malinconica storia di speranze deluse e di sconfitte, assai comune negli anni '60 (e forse anche oggi) a Lentini (e forse non solo) e per questo emblematica. Di eccezionale c'erano il sogno (aprire un atelier), la dimostrazione delle capacità di Nella (una sfilata organizzata nel '66 con modelli da lei disegnati), e la straordinaria bellezza delle ragazze che si improvvisarono modelle per l'occasione.
Nella (è lei che ha scritto quanto segue)racconta questa storia con pochi, brillanti tratti da artista.
L’abbiamo letta e abbiamo rievocato quei momenti con alcune delle protagoniste citate nel breve racconto la sera del 14 dicembre alla Masseria Militti, nella seconda serata di Ziti, miti e riti.


Lentini gennaio 1966

Nella. – Cara Leda, sono stufa, con sto cavolo di diploma di ragioniere non so che farci. Potessi mettere a frutto il mio corso di figurinismo…! Tirerei su una bella ditta di abiti. Con tutte le sartine, le signore che ricamano e fanno la maglia…in questo paese, altro che Dior!
Leda – E perché non la facciamo? Io conosco tante ditte del Piemonte che ci potrebbero dare una mano.
Nella – mi piacerebbe fare una ditta dove si disegnano e si tagliano i vestiti e poi si portano a lavorare nelle case delle sarte, delle magliaie o delle ricamatrici. Magari gli si comprano le macchine da cucire ed i telai più moderni: sì, ma con quali soldi.
Leda – A quelli non pensare. Se si parte bene poi i finanziatori arrivano.
Nella - Potremmo organizzare una sfilata di modelli disegnati da me. Io so tagliare e cucire, ma a rifinire mi annoio e non mi piace. Io faccio bene solo quello che mi piace.
Leda – potremmo trovare qualche sarta, non troppo esosa.
Nella - Ci sarebbe un’amica mia, si chiama Rosetta.
Leda – Mettiti a disegnare…al resto ci pensiamo.
Nella – Se non so per chi devo disegnare e con quale tessuti…..non ci riesco.
Sai cosa posso fare? Chiamo tutte le mie amiche e se loro mi portano i tessuti e sono disposte a sfilare glieli regaliamo, altrimenti devono pagare la sarta.


Nella, Leda e Rosetta si mettono all’opera: vengono reclutate Franca e Tina Caracciolo, Cetty Massimino, Rosanna Bonafede, Enza Failla, Angela Pizzo, Pinella Consiglio, Annamaria Vertillo e tante altre ragazze.
Il Purrazzeto si trasforma in una sartoria di alta moda dove vengono disegnati, tagliati e confezionati 62 vestiti.
Qualcuno arriva a pensar male vedendo sto anda e rianda di tutte ste belle ragazze:
I vestiti sono quasi pronti……ma dove si fa la sfilata?

Turi Moncada è il mago che risolve i problemi.
La sfilata si farà al Circolo Conte Alajmo, più noto come Circolo dei Nobili.
Nei bei locali, tra gfli specchi dorati c’è anche il pianoforte, e il nostro mago tira fuori dal suo cilindro anche le trecento sedie necessarie oltre a quelle in dotazione al Circolo. INVITO:

Lentini, 21 aprile 1966, ore 18 Circolo Conte Alajmo

Nella presenta le sue creazioni

I soci del Circolo sono lieti di invitare alla sfilata di moda la signora……………
Invito strettamente personale



Al Pianoforte Luisa Balcone
Speaker Salvo Pizzo
Tutta le signore di Lentini sono assiepate nel salone del Circolo.
Le ragazze, pettinate dal parrucchiere Emilio e dal suo aiutante, sfilano, inizialmente impacciate ma poi disinvolte.

Il caloroso pubblico sottolinea con scroscianti applausi di apprezzamento e di incoraggiamento.
Un successone!


Lentini, 10 maggio 1966

Il carissimo signor Cannone, papà di Mariella e Paola, divertitosi moltisso a questa iniziativa mette a disposizione un suo appartamento in fondo a via Regina Margherita.
La signora Balcone cede una macchina da cucire ed un tavolo per il taglio delle stoffe.
Il signor Saro Antico presta la sua ape per i traslochi
Tante altre persone, che oggi non sono più fra noi, si mostrano generosissime ed entusiaste di essere tra i protagonisti di tale iniziativa.
E’ nato il primo atelier di Lentini,

Passato il primo momento di euforia ed arredato l’appartamento, si invitano le lentinesi.
Si sa che i primi passi sono duri…ma la delusione è tanta: le giovani signore di Lentini vengono per farsi disegnare gli abiti ma, quando si chiede di mostrare il tessuto comprato…dai rotoli scartocciati appaiono pezzi di stoffa di vestiti usati e scuciti…………la creatività, l’iniziativa e l’entusiamo delle giovani Nella e Rosetta non era degna manco d’un taglio da “giovedì”!


Lentini, 10 luglio 1966

Tutto viene restituito ai legittimi proprietari.
Rosetta viene assunta per L. 15.000 come segretaria all’autoscuola.
Nella, due mesi dopo, riprende a studiare l’odiata ragioneria e si scrive ad Economia e commercio; verrà assunta da Turi Moncada come geometra.

Fine di questa storia.

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