La crisi economica e finanziaria sta attraversando l’intero mondo capitalista occidentale e forse i piccoli interventi servono a poco.
Ma provo lo stesso una buona sensazione nell’apprendere che il Presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha avuto la prontezza e la forza di fare quello che da più parti ormai, e da tempo, si predica: un significativo taglio delle cosiddette spese della politica. A partire dal suo stipendio mensile e da quello dei suoi assessori e continuando con quelli degli alti funzionari, e con le disponibilità per le consulenze, fino alle auto blu.
Nessuno finirà sul lastrico, ma è giusto dargliene atto: Lombardo e la Regione Sicilia sono stati i primi a seguire l’esempio del Presidente della Repubblica.
A me piace molto che una fiammella si sia accesa e mi piace moltissimo che sia stata accesa in Sicilia, perché è la mia Regione e perché più a sud non si può.
L’estate è stagione di sogni E nessuno ci impedisce di sognare che a partire da domani una Regione al giorno faccia lo stesso. Ancora più bello sarà se entrò i prossimi 20 giorni anche il Parlamento e le province faranno la loro parte. Sarebbe un grande aiuto per l’economia, ma anche un gesto che potrebbe portare alla riappacificazione tra il Paese reale e quella che ormai viene definita Casta. Riappacificazione ormai improcrastinabile.
A volte da grandi crisi nascono nuovi stili di vita, nuovi asseti istituzionali, nuove idee per lo sviluppo.
Oltre trent’anni fa, Enrico Berlinguer parlava di Austerità. Non solo nei comportamenti di chi fa politica e come serietà e rigore morale nella gestione dei conti pubblici, ma anche come OCCASIONE per salvare il paese.
Oggi forse il nostro Paese, come tutti i Paesi capitalisti, dipende troppo dai prestiti di grandi investitori di cui si sconoscono nomi, provenienza, pericolosità. Ma se eliminassimo tutte le spese superflue, e sono tantissime, spenderemmo di meno e la nostra dipendenza dai cosiddetti mercati o da Stati stranieri sarebbe inferiore.
E comunque, in un Paese con un‘etica, ricco di morale e di valori si vive meglio che in un Paese dove circolano tanti soldi ma tutti prestati. Se poi quei soldi sono prestati da Paesi stranieri, come gli Stati Uniti di ieri o la Cina di oggi, prima o dopo chi li ha ricevuti può ricevere la “richiesta che non si può rifiutare” (basi militari, scelte di campo in politica internazionale, concessione di monopoli nelle tecnologie, ecc. si pensi alla Polonia al tempo di Bush jr).
Se questi rischi si debbono correre per la sopravvivenza, pazienza, ma se si corrono per mantenere altissimi stipendi e vitalizi, enti inutili, mance e prebende, chi governa dev’essere cacciato..
Insomma L’AUSTERITÀ può anche considerarsi una buona arma per per la difesa della SOVRANITÀ NAZIONALE, della libertà e della democrazia.
lunedì 8 agosto 2011
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