venerdì 2 settembre 2011

RIDIAMOGLI IN FACCIA

Urge imparare a ridere. Anzi, a sghignazzare, a sbellicarsi, a scompsciarsi. La serietà, i visi contriti, non hanno risolto niente. Forse una risata sana, anche un po’ sguaiata, se vogliamo, uno sghignazzo, appunto, qualcosa combinerà. Probabilmente non li seppellirà, come diceva qualcuno, ma almeno li riporterà nella loro dimensione di attori da avanspettacolo.
Come si può non ridere in faccia a chi approva all’unanimità una manovra tutta ”lacrime e sangue” in Consiglio dei Ministri e, prima di portarla in Parlamento, la cambia quattro volte?
Come si può non ridere, fischiare, battere la mani quando appare Bossi, il quale fra un dito medio alzato ed una pernacchia, dice “nano” ad un altro ministro e dichiara che l’Italia sa affondando ed è meglio sbrigarsi a fare la Padania porto sicuro per i lumbard?
Noi siamo la terra di Totò, Eduardo, Sordi, Fo. Non possiamo prenderli sul serio.

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