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A Lentini, come tutti sanno, vive e opera un piccolo esercito di professorini armati di bacchetta e di matita blu. Sono pochi ma rumorosi. Appariscenti ma innocui. Sono sempre alla ricerca di un bersaglio da bacchettare e di un errore da evidenziare. Chiunque apre bocca o scrive qualcosa sa che essi sono in agguato e e ne teme il giudizio.
Alcuni di loro hanno fatto sentire la loro voce dopo il mio ultimo intervento, quello sull’ospedale, risentitissimi perché Guido Grande, Paolo Censabella e Pippo Nicotra ed ho trascurato i membri del Comitato di Gestione in carica nell’86 e dei funzionari che si occuparono della vicenda ospedale. Io riconosco i meriti di costoro, ma non mi sento in obbligo di citarli nelle mie note. Gli uni perché erano presenti nel Comitato dell’86 indicati dai loro partiti ed era loro dovere svolgere bene il loro compito. La qualcosa non mi sembra sconvolgente. Tutti dovrebbero svolgere bene il loro compito. Gli altri perché erano appunto funzionari dell’Usl. Anch’essi rispettabili e anch’essi svolsero bene il proprio lavoro. Ma non potevano farne a meno, erano obbligati dal loro rapporto di lavoro, dalla lora serietà, dalla loro professionalità. Mi rincresce che altri che considerano tanto eccezionali dei funzionari seri e preparati non ne abbino parlato loro autonomamente, anziché di rimessa “di rimessa”. ,
Questa rubrica si intitola “il punto di vista di Guglielmo Tocco” e secondo il mio punto di vista va elogiato, ringraziato e portato come esempio chi, oggi per l’Ospedale, ieri per il Biviere, domani per qualche altra grande opera, si prodiga da volontario civile, senza nessun obbligo e senza nessuna remunerazione, per senso civico e per generosità.
Censabella, nessuno può negarlo, è uno di questi, un cittadino da additare come esempio
Le riunioni, gli incontri, le manifestazioni, i convegni, i forum sull’ospedale che ha organizzato o a cui egli ha partecipato non si contano.
E’ stato la spina nel fianco di presidenti della Regione e Assessori alla sanità per anni. Mentre la gran parte dei politici e dei cittadini si lamentava o al massimo criticava, lui agiva.. Tutto ciò per almeno vent’anni. E vent’anni sono molto più lunghi del tempo di un mandato al Comitato di Gestione, E tutto questo senza alcun obbligo istituzionale o professionale e senza retribuzione alcuna. E il tempo necessario per questo impegno non lo ha sottratto né alla CGIL di Siracusa, dove lavora, né al suo ruolo politico, ma alla sua famiglia e a se stesso.
A qualcuno può essere antipatico come ad altri è simpatico, ma nessuno può fingere di non conoscere questa semplice verità. Nessuno è autorizzato a negarla.
Anche a me è capitato di non condividere alcune sue posizioni, qualche sua scelta, questo o quel giudizio. Tutto ciò non mi ha annebbiato la vista fino al punto di non vedere l’impegno, la caparbietà, la generosità e l’efficacia con cui si è prodigato perché l’ospedale vedesse la luce..
Se dovessi definire il suo impegno per l’ospedale mi basterebbero solo due parole: “generosissimo ed eroico”.
Viva l’impegno, abbasso bacchette e matite.
mercoledì 26 ottobre 2011
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