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La settimana scorsa ha consegnato alla cronaca quattro dichiarazioni molto forti.
La prima è quella dell’elettorato che, con un milione e duecentomila firme per il referendum, laddove ne sarebbero bastate meno della metà, ha urlato in faccia al Governo e ai partiti che il sistema elettorale che li priva del diritto di scegliere non gli va proprio giù e che bisogna abrogarla
La seconda è quella del Presidente della Repubblica per chiarire che per il capo dello Stato non esiste n’Italia e una Padania, ma solo l’Italia, essendo quell’altra cosa un’invenzione che non sta né in cielo né in terra..
La terza è quella del presidente della Conferenza Episcopale, cardinal Bagnasco. Con questa egli rivolge un forte richiamo a chi ricopre cariche istituzionali e politiche importanti e in vista, ad una condotta seria, sobria, morigerata.
La quarta è la lettera aperta che l’imprenditore Diego Della Valle ha indirizzato ai politici italiani attraverso grandi spazi pubblicitari che egli stesso ha comprato sui maggiori quotidiani, per richiamarli all’efficienza, alla competenza, ai fatti.
Su tutti e quattro le dichiarazioni si sono fatti molti commenti.
Anch’io, nel mio piccolo vorrei dire qualcosa. Penso questo: Il Presidente della Repubblica ed il Cardinale hanno detto cose giustissime, quasi ovvie..
La Padania non esiste, la secessione è fuori dalla storia, chi rappresenta la nazione, grande parte della società ed è tanto in vista da costituire, volente o nolente, punto di riferimento per ampi strati della società, deve badare agli esempi che dà, agli insegnamenti che inevitabilmente indirettamente ne derivano. Ma tutt’e due le altissime personalità avrebbero potuto, o forse dovuto, fare un intervento di questo genere da nni. La Lega da anni è al governo di uno Stato che non sente suo e anzi dichiara di combattere, Berlusconi, a cui è innegabile che si riferisca Bagnasco, corrompe giudici e ragazzine da anni.
Della Valle, dal canto suo, quella lettura, con gli stessi argomenti avrebbe potuto scriverla due o tre anni fa.
I firmatari del referendum in altri tempi si sarebbero fermati attorno a 500 mila, non sarebbero andati con tanta gioia così oltre.
Allora mi pongo una domanda: Perché tutti questi eventi eccezionali in una sola settimana?
Secondo me perché chi ha buone antenne “sente” prima degli altri l’aria di temporale. Napolitano, Bagnasco, Della Valle e il milione di firmatari sentono che il regime, un’epoca, la seconda Repubblica, chiamatelo come volete. Sta crollando. E fra qualche mese verrà un’aria nuova, un mondo nuovo personale politico nuovo.
Loro non hanno parlato con ritardo, ma con anticipo, perché si sono rivolti non ai sopravvissuti di oggi, ma ai protagonisti di domani.
domenica 9 ottobre 2011
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