martedì 17 aprile 2012

Una statua per Gaetano

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Buona parte di Lentini è in fermento.
Il 20 maggio in piazza Taormina sarà installata la statua di Gaetano.
L’Associazione P.A.C.E., con in testa il meraviglioso apostolo dell’animalismo lentinese, Enzo Caruso, ha preparato tutto: statua, piedistallo, programma, inviti, banda musicale. E per essere certi che la piazzetta di Gaetano sarà sempre pulita ed in ordine hanno avanzato al comune richiesta di adottarla. Si prenderanno loro cura del verde e della pulizia. L’artista Luana Pellegrini che ha realizzato la scultura continua a guardarla, alla ricerca della seppur minima imperfezione e, mentre freme in attesa del 20 maggio, ogni tanto avverte un filo di commozione al pensiero di doversene separare. Come se quella sagoma, così somigliante a Gaetano, fosse un essere vivente. E in realtà gli slogan e i pensieri raccontano di un “Gaetano sempre con noi”, ripetono che “Gaetano vive”, dichiarano “Gaetano ti vogliamo bene”.
Gaetano morì nel gennaio del 2010.
Aveva vissuto una vita molto intensa, tra feste paesane, prima di tutte quella di S. Alfio, a guidare le bande musicali, e consigli comunali, calorosi benvenuti ai treni della stazione e partecipazione a cortei funebri, quasi quotidiani viaggi in autobus da Lentini a Carlentini e ritorno e degustazioni varie in paninerie, ristoranti, salumerie e pizzerie (era molto democratico, non disdegnava neanche i locali più piccoli), lunghe passeggiate al mercato del giovedì dove poteva salutare le sue centinaia di amici e tanti, tanti, tanti amori (qualcuno dei quali gli procurò anche dei seri guai). Andava molto fiero della divisa e del titolo onorifico di vigile urbano.
Morì sulla strada, da Libero Randagio, com’era vissuto.
I lentinesi sanno tutto di lui: vita, storia e leggende. Per i pochi non lentinesi che mi leggono dirò tutta la verità: Gaetano era un bellissimo, pacifico, curioso, affettuoso, intraprendente fratello cane. La sua presenza, per circa dieci anni ha sconvolto Lentini: ha fatto cadere paure, pregiudizi, preoccupazioni e certezze.
Ci ha fatto accorgere di quanta bellezza e delicatezza, quanta simpatia e umanità può esserci in un animale.
Un vero, grande ambasciatore di un pianeta che spesso guardiamo con pregiudizio e paura e quasi sempre non conosciamo.
La sua statua la merita tutta, il caro Gaetano.
Ma un altro monumento dovremmo farlo a Enzo Caruso, che ha saputo cogliere per primo e più degli altri il grande insegnamento di Gaetano e lo ha tradotto per tutti noi.
Enzo, che ha dedicato la sua vita al salvataggio ed alle cure degli animali randagi, affamati, feriti, abbandonati, senza assistenza.
Enzo che ci sta educando giorno per giorno ai sentimenti più alti e più disinteressati, perché un cane o un gatto non ci ripagheranno mai con del denaro o con un voto. Se sappiamo apprezzarlo, però, ci ripagheranno con tanto amore insegnandoci ad amare.
Gaetano, Enzo e tutte le ragazze e i ragazzi dell’Associazione P.A.C.E. stanno aggiungendo a Lentini un tocco di bellezza e tanta dolcezza che nessun’altra città può vantare.
Ed io considero un privilegio essere un loro concittadino.

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