martedì 22 luglio 2008

Il ministro avvinazzato, l'oppositore esangue e il Presidente distratto

Umberto Bossi, incredibilmente ministro della Repubblica Italiana, ha commentato con l’educazione ed il buon gusto tipico del soggetto, un verso dell’Inno nazionale. Le reazioni politiche sono state improntate al bon ton: si va dal classico “non bisogna strumentalizzare” all’annoiato “sapete com’è fatto” fino all’arditissimo “Berlusconi si dissoci” (Veltroni, quando s’incazza, diventa una tigre!).
Ci saremmo aspettati più vigore, Ma forse il caldo di questi giorni ha fiaccato un po’ tutti. Il ministro del fiasco, probabilmente tradito da un pessimo vino padano (perché non prova qualche buon rosso siciliano? Sono garantite sbornie meno cupe) non si è fermato a questo: ha continuato dicendo che al Nord non vuole più insegnanti meridionali. Vi ricordate quell’arbitro che ha sbancato su You Tube per essere entrato in campo ubriaco fradicio? Forse Bossi voleva superarlo in popolarità. E la cosa, se finisse qui, non sarebbe niente male: finalmente un po’ d’allegria. Ma se un ministro dice che gli insegnanti meridionali nelle scuole padane “bastonano” gli studenti padani, beh, le cose si fanno serie. Qua si sta parlando di razzismo nelle scuole. E i razzisti sono gli insegnanti meridionali. Suppongo che un 5% di imbecilli così come negli stadi, nelle discoteche, nelle strade, nelle fabbriche, ci sarà anche nelle scuole. E vi sembra impossibile che qualcuno di questi imbecilli possa sentirsi moralmente autorizzato a ricambiare (stavolta non metaforicamente) le “bastonate” ricevute dal professore meridionale “ladro di posti di lavoro e antipadano”?
Ma state tranquilli. L’inflessibile Veltroni pretenderà che il preside della scuola dove questo avverrà si dissoci dai suoi alunni. E il Presidente della Repubblica emetterà un altro severo comunicato sui processi-spettacolo. E il dialogo non si interromperà. E il Ministro delle Riforme, anche se col bicchiere in mano, quando darà vita al federalismo si ricorderà che mentre sull’Inno nazionale quacuno sussurrò qualcosa, sui professori meridionali nessuno non fiatò. E tirerà dritto.

1 commento:

Anonimo ha detto...

In tutto questo la tristezza viene dal fatto che non c'è un'opposizione.
Come dici tu, Veltroni, quando si arrabbia, tira fuori certe unghia che nemmeno la tigre di Mompracen.
Un abbraccio
Fino