giovedì 3 luglio 2008
Ingrid come Mandela
La liberazione di Ingrid Betancourt mette fine ad uno dei più grandi orrori dell’umanità in epoca contemporanea. Una donna rapita e tenuta in prigionia nella foresta per sei anni!. Purtroppo abbiamo avuto notizie ancora più raccapriccianti, anche recentemente, ma si trattava di pazzi che seguivano istinti oscuri, animaleschi, inspiegabili da loro stessi. In questo caso si è trattato di un gruppo di persone fredde, lucide, raziocinanti, a loro dire portatori di idee utili alla società e di valori. Ed hanno rubato non solo i sei ultimi anni, ma una buona parte degli anni che ancora vivrà, alla loro vittima. Le hanno inflitto sofferenze fisiche e morali, l’hanno tenuta lontano dai familiari, dagli amici, dai compagni di partito, ma anche da tutte quelle cose piccole e grandi che costituiscono la vita. Le hanno lasciato solo la vita biologica (ma chissà quanto logorata) e la risicatissima possibilità matematica (che per fortuna si è verificata) di essere liberata da altri esseri umani. Con terribile angoscia dobbiamo constatare che quei mostri sono stati generati da un’ideologia, come altre volte nel passato. C’è un modo di dire che in qualche caso suona beffardo: “tutto ciò che non uccide rafforza”. Io non riesco assolutamente ad immaginare sotto quale profilo oggi Ingrid Betancourt possa essere più forte di prima. Per fortuna c’è un caso che e aiuta tutti ad avere speranza: quello di Nelson Mandela, che fu tenuto nelle carceri razziste del Sudafrica per circa trent’anni e che nei giorni scorsi è stato festeggiato da tutto il mondo per i suoi novant’anni, diventato, dopo la prigionia, presidente del suo Paese. Possa Ingrid proseguire la sua vita come Nelson Mandela. Non sarebbe un risarcimento per lei, ma per l’intera umanità.
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6 commenti:
La mia amica Sara (regina195@comcast.net) dagli Stati Uniti, nel mio indirizzo privato mi ha scritto
Guglielmo, ti ringrazio per aver scritto questo bellissimo stato d'animo per Ingrid che sono sicura rispecchia tutti noi e me inclusa. Non posso neanche riuscire ad immaginare tutto cio' che lei ha passato, mentre noi ci lamentavamo del tempo, del costo della benzina, dei programmi televisivi, di non poter andare in vacanza e tante altre stupidagini e lei li' che combatteva con la vita come tanti altre persone che non conosciamo neanche i loro nomi che combattano per cio' che e' giusto sul mondo o per mantenere la pace.
Spero e prego che continuera' la sua battaglia di coraggio per ritornare a vivere. Ti ringrazio di nuovo del tuo scritto, scritto meravigliosamente e dal profondo del tuo cuore. GRAZIE!
Sara
Il mio amico Tony di Pietro (papadip50@yahoo.com)nel mio indirizzo privato ha scritto
Io conosco la madre di Goncalves. Viene a ballare nella balera dove faccio serate col gruppo. Ero a conoscenza di tante cose che lei ci raccontava. Ultimamente aveva portato delle foto che lei si era fatta col Presidente della Colombia che l'aveva ricevuto in una sua visita a New York, direi un tre mesi fa ove le diceva che l'avevano rassicurato che qualcosa si stava muovendo pero non potevaano dirle di piu. Lei era stata un sacco di volte in Colombia e si e presentata al governo per pregarli di riscattare suo figlio. La donna si chiama Pina ed e' SICILIANA, non so esattamente da quale paese della provincia siracusana viene lei. Mi sono rallegrato molto nel leggere della liberazione, il mio pensiero e subito volato a lei, finalmente Pina e donna libera da un peso che di cui ne parlava con chiunque incontrasse; una donna molto coraggiosa che incondizionatemente si e battuta per la liberta' del figlio.
Tony
Caro Guglielmo, le tue riflessioni sono sempre esposte con lucidità ed onestà intellettuale.
Devo dirti che un Forum lentinese, le tue idee sono malviste, perchè, qualcuno pensa, sono dovute ad una mera appartenenza politica.
Premettendo che, anche se così fosse, rimarresti, per me, sempre un fine intellettuale, ti invito a visitare il sito in questione:
HTTP://LENTNI.FORUMFREE.NET
abbracci.
Si, probabilmente lo e
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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