mercoledì 23 luglio 2008

Un'incredibile sottovalutazione

A me pare che tra le tante cose dette, sentite, lette e ascoltate sul famigerato intervento di Bossi dell’altro giorno, manchi la giusta considerazione nei confronti di una frase contenuta in quell’intervento: il ministro razzista disse che avrebbe cacciato via gli insegnanti meridionali perché colpevoli di “bastonare” gli studenti padani (“i nostri ragazzi”). Bisogna aver vissuto sulla luna per non temere che questa frase potrebbe essere interpretata, dagli immancabili idioti-bulli-razzisti, ome una specie di lasciapassare per qualche bastonatura (stavolta non metaforica) nei confronti di professori meridionali a loro parere “nemici della padania”. Chi crede sia esagerato il mio timore, ripensi a quante aggressioni e calunnie hanno subito zingari, rom e rumeni da quando un altro esponente dello schieramento neo razzista, al servizio più di bossi che dello Stato, ha cominciato ad additare questi ultimi come massima minaccia del Paese. È stato sempre così ed è probabile che sarà così anche con gli insegnanti meridionali additati come persecutori di bravi ragazzi padani.Sembra che il mondo politico sia stato turbato solo dall’offesa all’Inno Nazionale, trascurando del tutto il fatto che un Ministro della Repubblica abbia espresso sentimenti così brutali su una parte della popolazione inerme, indifesa e facilmente aggredibile (stiamo parlando di emigrati per lavoro, spesso giovani all’inizio di cariera e soli in città non loro).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Caro Guglielmo, anch'io temo che possa accadere quello che dici tu.
Su Bossi e le bossiate ho scritto un post.
Un abbraccio
Fino