lunedì 20 febbraio 2012

A Dio piacendo…

A Dio piacendo sembra sia finita quell’assurda fase delle sbruffonate come idea portante della politica, delle balle senza ritegno, della filosofia dei sacchi vuoti da fare stare in piedi.
Vi ricordate? Era un continuo gioco d’artificio che aveva il solo scopo di farci sentire sempre in campagna elettorale, effetti speciali per distogliere l’attenzione dal foglio bianco, roboanti panzane per rappresentare un Paese dei balocchi inesistente, promesse che nessuno avrebbe potuto mantenere e che nessuno, comunque, si sognò mai di provarci.
Era uno degli assi portanti di quel modo di fare politica che è stato definito berlusconismo.
Ricordate l’Italia che dalla crisi stava uscendo meglio di tutti, l’Italia che in Europa era prima in tutto, l’Italia ricca perché i ristoranti erano sempre pieni?
E l’Italia che avrebbe avuto il ponte più lungo del mondo e sette centrali nucleari sicure?
E l’Italia dei Ministeri privati a Monza?
E vi ricordate quel’Italia il cui Ministro della Difesa era sempre presente sugli schermi un caccia o su una portaerei, un giorno in tuta mimetica o con giubbotto da pilota? Un divo. Come dev’essere il Ministro della Difesa di un Paese guerriero, d’altri tempi, fascista.
Anche quella era una panzana, ma anche quella serviva.
E vi ricordate quando non passava giorno in cui non si parlasse di “processo breve”, “processo lungo”, magistratura rossa, come se davvero i problemi di Berlusconi fossero i nostri e lui, Ghedini, Paniz combattessero contro il nemico-giustizia nell’interesse di tutti noi?
E l’Italia del bunga-bunga, delle camere da letto, dei regali alle ragazzine, delle Noemi, delle Ruby, ve la ricordate?
E l’Italia divisa e contrapposta. Istituzioni contro istituzioni, Nord contro Sud, maggioranza contro resto del mondo, ve la ricordate?
Ora che tutto questo non c’è non vi sembra di respirare un po’ d’aria più pulita?
Speriamo che l’imbroglio sia finito davvero per sempre.

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