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In Italia ogni giorno si perpetra un’ingiustizia nei confronti di centinaia di migliaia d ragazzi da 0 a 18 anni.
Sono figli di immigrati nati e residenti in Italia che chiedono di diventare cittadini del nostro Paese.
È un’ingiustizia barbara, senza senso, senza vantaggio alcuno per l’Italia stessa e per gli italiani.
Non si capisce il perché di questa negazione.
E’ un no che non serve a niente, non ci protegge da niente, non salva niente. Anzi ci fa perdere qualcosa. Sarebbe una negazione meschina e tirchia anche quando servisse a qualcosa. Ma non serve a niente e anzi danneggia un poco anche noi che abbiamo la cittadinanza. Quindi è anche stupida oltre che meschina.
Il problema fu sollevato tre mesi fa dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Egli sollecitò il parlamento ad affrontare la questione. Ma sembra che il parlamento italiano abbia troppe cose da fare e, così come per la modifica della legge elettorale, non dimostra nessuna fretta di affrontare il problema. Tra l’altro ha appena finito di fare lo sforzo sovrumano di ridurre gli stipendi ai parlamentari. Adesso ha bisogno di almeno sei mesi di riposo. Ma a parte i ritmi lavorativi di Camera e Senato c’è un grande ostacolo politico, la fiera opposizione della Lega e el PDL che, come si sa, hanno ancora la maggioranza relativa alla Camera e la maggioranza assoluta al Senato.
Le ragioni del loro no sono quelle note: un razzismo viscerale e una xenofobia tribale da parte della Lega e il tentativo di tenersi caro il Carroccio da parte del PDL.
Nel frattempo, però, è nato un comitato promotore della campagna per i diritti di cittadinanza che ha un nome molto suggestivo: 'l'Italia sono anch'io', il cui portavoce è il sindaco di Reggio Emilia e presidente dell’ANCI, Graziano Del Rio.
Il comitato sta facendo un buon lavoro di mobilitazione sia tra i partiti che tra la popolazione.
Adesso c’è anche un disegno di legge presentato dal democratico Ignazio Marino ma sottoscritto da tutti gli altri partiti.
Insomma, la battaglia è cominciata. È probabile che la forza dei numeri vincerà e dovremo aspettare ancora chissà quanto tempo per poterci presentare al mondo come Paese civile, intelligente ed accogliente.
Per il momento non credo possa definirsi civile, intelligente ed accogliente un Paese che impone una strettoia assurda. Ripeto, stiamo parlando di ragazzi nati in Italia. Oggi per fare richiesta di diventare cittadini Italiani essi devono avere compiuto 18 anni ma non superato i 19 e devono dimostrare di non avere mai lasciato l’Italia nemmeno per una settimana per visitare, per esempio, il nonno morente.
Domenica sera nella trasmissione “che tempo che fa” era ospite la ministra della Giustizia Cancellieri.
Quando Fabio Fazio le ha posto la domanda “Cosa ne pensa del diritto di cittadinanza ai ragazzi nati in Italia” le ha risposto in stile Maroni ai tempi degli sbarchi dei tunisini e dei libici a Lampedusa.
Ricordate? Diceva che sarebbero arrivati a milioni, che avrebbero invaso l’Italia. E per farcelo capire meglio lasciava quei poveracci ammassati sull’isola perché giornali e televisioni ci mostrassero tutto il disagio dei lampedusani.
La ministra Cancellieri, dicevo, da Fazio ha usato termini e concetti che ricordano tanto il terrorismo psicologico di Maroni. Ha detto che dobbiamo stare attenti a concedere la cittadinanza ai ragazzi nati in Italia perché potremmo incoraggiare milioni di stranieri a fare figli qua da noi. Se non cerca di imitare Maroni vuol dire che ha visto troppi documentari di Piero Angela. Quanta fantasia ci vuole per immaginare milioni di donne incinte di qualunque parte del mondo, che partono per depositare i loro figli n Italia per poi scappare via? Come i cuculi che lasciano le proprie uova nei nidi di altri uccelli per farli covare ed adottare da loro.
Viene il sospetto che da qualche parte ci sia un cartello con su scritto: “Se non sono scemi non li vogliamo”.
venerdì 3 febbraio 2012
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