giovedì 8 dicembre 2011

Diamo un nome al nuovo ospedale

http://www.lanotizia.tv/index_tg_detail.asp?id=1546

Un ospedale nato soprattutto grazie ad una forte spinta popolare deve rimanere fortemente legato al territorio. Esso deve essere attrezzato per far fronte a tutte le malattie e gli incidenti a cui gli abitanti del luogo possono essere soggetti, ma credo possiamo sperare che anche un ospedale possa avere una sua vocazione. La nostra zona è zona a fortissima incidenza di leucemia e tumori. Speriamo siano esse patologie legate a fenomeni passeggeri ed entro poco tempo smettano di manifestarsi con così grande frequenza e virulenza. Ma oggi la realtà è questa. In un Paese civile, moderno e che guarda al presente ed al futuro un ospedale si progetta pensando anche ai bisogni specifici di quella zona. Noi nel nostro piccolo potremmo avviare una piccola rivoluzione culturale.
Potremmo decidere noi il nome da dare all’ospedale.
Un nome che tenga conto e che ricordi a tutti che qui siamo soggetti più che altrove alla leucemia, che ricordi le vittime, per lo più giovanissime, di questa patologia, che sia di auspicio perché il nostro ospedali ospiti un centro di ricerca di altissimo livello su questo male.
Questo nome non può essere altro che “Manuela e Michele”
Tutti a Lentini sanno chi erano: due bambini che all’età rispettivamente di otto e nove anni furono costretti a lasciare la vita, il loro futuro,le loro famiglie gli amici e i compagni di scuola, colpiti entrambi a breve distanza di tempo una dall’altro dalla Leucemia. Dando il loro nome all’ospedale sarà come dargli quello delle decine di altri bambini adulti colpiti dallo stesso male.
Una volta agli ospedali si davano nomi da onorare in qualche modo. Pensate al Geribaldi e al Vittorio Emanuele di Catania. L’ospedale veniva quasi strumentalizzato per onorare quelle figure. Poi si passò a nomi privi di interesse, di significato, di inventiva. Pensate al nostro ex ospedale: nel tempo si è chiamato “Civico” e “Di zona
Ecco, Ospedale “Manuela e Michele” inaugurerebbe un’altra scelta culturale, quella del nome legato al territorio e ad una patologia che in quel territorio si sviluppa. Un nome che abbia anche delle connotazioni programmatiche. Un nome che evochi la vita e le sciagure, le speranze e le volontà di un territorio.
Ma c’è dell’altro: Manuela e Michele è anche il nome di un’associazione di volontariato di cui l’intero territorio è fiero e si sente partecipe. L’associazione nata per iniziativa dei genitori delle due piccole vittime della leucemia, che ha svolto e continua a svolgere tre compiti di straordinaria importanza per l’intera popolazione.
1) è al fianco delle famiglie delle vittime di queste malattie, le aiuta a reagire e a incanalare il loro dolore in direzione di un impegno pubblico
2) offre ogni tipo di aiuto concreto e materiale alle famiglie colpite dalla malattia (informazioni, suggerimenti, consigli, supporti economici, ecc.)
3) ha dato vita a mille iniziative per la ricerca delle cause della malattie, interessando le istituzioni, la stampa e televisioni nazionali in convegni, assemblee, ecc..
Vorrei lanciare un appello accorato: MOBILITIAMOCI: Diamo vita ad una petizione popolare con cui migliaia di cittadini possano chiedere che il nome dell’ospedale sia dato dalla cittadinanza e che sia MANUELA E MICHELE.

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