giovedì 8 marzo 2012

Una donna emancipata ed emancipatrice

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Graziella Vistrè nacque nel 1912 a Gela, dove il padre si trovava per lavoro. Visse per 50 anni a Bagheria, città d’origine, dove svolse intensa attività politica e sindacale.
Nel PCI, il partito in cui militava, organizzò e diresse per anni un forte movimento di donne, nel sindacato si occupò prevalentemente del lavoro femminile, molto presente nelle aziende della conservazione del pesce in scatola e nei magazzini per la commercializzazione dei limoni.
Nel 1962, Emanuele Macaluso, segretario regionale della CGIL, rilevata la forte affermazione del lavoro femminile a Lentini, proprio per la sua specifica esperienza chiese a Graziella di trasferirsi nella nostra città.
Qui scoprì con sgomento che, mentre i braccianti erano molto sindacalizzati e politicizzati, le lavoratrici dei magazzini, spesso mogli o sorelle dei braccianti, non avevano nessun rapporto con la Camera del Lavoro. La paura dei pregiudizi e dei sospetti nei confronti di chi si “mischiava” con gli uomini consigliava loro di starsene lontane. La mancanza di ogni “protezione” politica, sindacale e sociale le rendeva vittime di ogni sopruso: dalla discriminazione salariale e nell’attività lavorativa alle molestie sessuali.
La protezione delle lavoratrici da questi soprusi (ma anche da quelle subite fuori dal posto di lavoro e perfino in famiglia) divenne la sua prima missione.
I risultati furono visibili e inimmaginabili in breve tempo.
Nel 1966 si rese protagonista di un gesto clamoroso: mentre nell’area della stazione di Lentini, zona di massima concentrazione dei magazzini per la commercializzazione degli agrumi, a conclusione di uno sciopero di diversi giorni aveva luogo un duro scontro tra braccianti e poliziotti della Celere, in pochi minuti riuscì a mettere in piedi un corteo affollatissimo di donne del quartiere soprafiera e con esso si interpose tra scioperanti e celerini. Quella iniziative fu determinante per la conclusione dello scontro e dello stesso sciopero.
Quel corteo mise in luce da un lato il grande prestigio e laa credibilità di cui godeva Graziella tra le donne di Lentini, dall’altro il coraggio e la determinazione delle stesse.
Graziella Vistrè fu anche, per diversi anni, consigliere comunale e assessore al Comune d Lentini
Il docu-film Graziella fumava le alfa illustra parte della vita pubblica e privata di Graziella a Lentini e Bagheria, offre uno sguardo panoramico sul sindacato negli anni ’60 e ’70, documenta gli scontri del ’66. Tutto attraverso testimonianze di persone presenti ai fatti, protagonisti, compagni e amici personali di Graziella.
Il film contiene un preziosissimo documento: la registrazione in diretta di alcune scene degli scontri ed è arricchito di due canzoni scritte per l’occasione da Bruno Gullotta (cantata da Luisa Zarbano) e da Giuseppe Sanfilippo (cantata dallo stesso autore).
Il film è ispirato da un monologo tratto dalla piece teatrale Ribellioni di Metis, scritta da e pubblicato nel libro Storie minime, di Guglielmo Tocco
La regia è di Guglielmo Tocco e Alfredo Martines, che ha curato anche il montaggio, la produzione di Alfredo Martines, Ciro Militti e Sergio Militti (già Infinity Media).
In occasione della Festa della donna, il docu film viene donato, sotto forma di DVD in 180 copie alla città di Lentini per ricordare una donna forte e coraggiosa che ha contribuito molto all’emancipazione delle donne lentinesi e il coraggio che le stesse donne di Lentini mostrarono in quel dicembre di 45 anni fa.
Le copie, che chiunque potrà ritirare a partire dall’8 marzo in Biblioteca o all’Archivio Storico, vengono consegnate all’assessore Nuccia Tronco, proprio perché presenza femminile nelle istituzioni e simbolo stesso dell’emancipazione femminile.

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