Di nuovo mi congratulo con Pippo Cardello e tutti gli
amici che lo hanno collaborato per la bellissima serata organizzata in occasione
della Festa della Musica, per avere fatto entrare Lentini in un “club”
internazionale e pera avere onorato il nome della città con il contributo che è
riuscito a dare in tre direzioni. Senza riserva alcuna. Mi congratulo sinceramente
anche con l’ass.ne Prometeo, con i numerosi sponsor e con i cittadini presenti.
Credo che quasi tutti i lentinesi la pensino come me.
Prego i miei amici di godersi la gioia e la soddisfazione
di questo successo. Se li meritano tutti.
Non si rodano dentro se due o tre o dieci o addirittura
duecentotrenta (che sarebbero solo il 10% della popolazione) non hanno
apprezzato. E perché dovrebbero?
Un mio amico imprenditore edile mi raccontò un giorno
che dopo avere finito un palazzo di cinque piani invitò un parente bracciante a
vedere quel lavoro di cui andava molto fiero. Il parente stette sempre zitto
nelle scale, nei balconi, nella terrazza, nei garage. Niente da dire. In una
appartamento all’improvviso si rianimò: “Quel battiscopa . disse . è incollato
male!”.
Nel giro di pochi giorni parenti, amici e perfino diversi
concorrenti sapevano che il mi amico era scarso. Nessuno pensò a tutto quello
che c’era di buono; strutture, pavimenti, pareti, infissi. E a quanto impegno,
a quanto lavoro, a quanti rischi era andato incontro il mio amico e quanto era
stato bravo a coordinare tante persone, tanti fornitori, tante banche. Né al
fatto che il battiscopa non lo aveva materialmente messo il mio amico. Dopo
qualche settimana, di quel fattaccio grave del battiscopa non si parlò più.
Tutti gl appartamenti furono venduti, il palazzo, dopo trent’anni è ancora là,
il mio amico si affermò come imprenditore e il suo parente rimase bracciante.
È così dovunque e non solo a Lentini, e continuerà ad essere così.
Se, vogliamo migliorare la società continuiamo a fare
quello che riteniamo sia giusto fare senza aspettarci mai il 100% del consenso Permettiamo
agli altri d litigare e ogni tanto litighiamo
in allegria anche noi.
E già che ci siamo, quando scriviamo, distinguiamo i
rimborsi spese dalle remunerazioni per prestazioni e, quindi, il lavoro
(sacrosanto) dal volontariato.
Ribelliamoci solo (ma con grande forza) alle offese
personali, alle calunnie, alle bugie strumentali, anche quando non sono rivolte
a noi. Per fortuna in questa occasione non c’è stato niente di tutto questo.
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