Adesso Lusi è in galera. Come si conviene per chi ha
rubato milioni e milioni di euro. Chi ruba tanto e non certamente spinto dal
bisogno e dalla disperazione deve finire in carcere, senza pietà e senza attenuanti.
Lusi dovrebbe fare molta più galera di quanto previsto
dalle leggi perché ha rubato il denaro che aveva in consegna. E ancora altra
galera perché quei denari, alla lontana, erano anche nostri, della collettività.
Ma questo è il punto dolente. Noi abbiamo mandato in parlamento gente che ha
fatto leggi come quella del finanziamento pubblico dei partiti e degli ex
partiti. Svariati milioni di euro anche ad un‘associazione di individui che si
chiama Margherita e da tempo ormai non svolge più la funzione di partito
politico né può chiamarsi tale. Un’urna funeraria, una lapide che serve solo
per prendere soldi dallo Stato. Un’associazione di tonti poco onesti che hanno
messo ingenti somme di denaro in mano ad un soggetto con una faccia, diciamo
così, programmatica, una faccia da gangster. Quegli scienziati di Rutelli,
Bianco, Parisi non lo hanno mai guardato? Oppure gli andava bene un tipo così?
O sono tonti o sono ladri anche loro, non si scappa. E
questi sono in Parlamento e, a turno hanno ricoperto anche la carica di ministri.
Elite, insomma.
Rutelli, forse perché ha scoperto che questo è il
miglior modo di fare il “grano”, come diceva Buscaglione, ha fondato un altro
partito, l’API. Ma senza mai chiudere la Margherita. Titolare di due partiti (e
di due conti correnti). E ci sarà pure chi voterà anche per questo suo secondo
partito, già alle prossime regionali.
Adesso Lusi sta “cantando”, come si dice nel gergo della
malavita. Ma non perché pentito. Sta cantando per vendetta. Dirà anche di
quella volta che Bianco superò i limiti di velocità o di quell’altra in cui
Rutelli parcheggiò in seconda fila. Come diceva Eduardo, “chisto è a schifezza
d’a schifezza d‘a schifezza e ll’ommene”. Ed era là. Senatore, nominato dai
suoi amici con i nostri voti. E i suoi amici erano Rutelli, Bianco, Parisi. Se
qualcuno verrà a nome loro a chiedervi voti, non vi dico di non votarli, ma ricordatevi
quanto sono stupidi.
Lasciamo questa storiaccia per parlare di una notizia
decisamente positiva.
Quattro nostre concittadine, quattro alunne del Liceo
Gorgia di Lentini in questo mese di giugno hanno partecipato a due concorsi di
poesia, rispettivamente ad Ucria, in provincia di Messina, e a Catania.
Le prime, Martina Castriciano e Beatrice Arena, si sono
classificate al primo posto, l’una nel concorso riservato alla Poesia e l’altra
nel concorso della poesia in dialetto, tenutisi ad Ucria. Erano state seguite
ed accompagnate dalla professoressa Giusy Milanesi.
Le altre, Federica Caruso e Federica Sefora Giuffrida, accompagnate dalla professoressa Pistone, si sono classificate prima e
seconda nel Premio di poesia “Ilaria e Lucia” di Catania.
Quattro splendide ragazze, due insegnanti in gamba, un
Liceo moderno e aperto a mille esperienze in una città di grandi tradizioni
poetiche.
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