A me cominciano a fare tenerezza.
Assomigliano a quei nonni sempre tra i piedi, che dicono
sempre le stesse cose e che tutti, amorevolmente, correggono, spingono dove non
li sente nessuno, accontentano.
Ma un nonno è un nonno. Bisogna avere considerazione
delle sue amnesie e delle ripetizioni, della perdita del senso della realtà e
delle beffe che a volte si fanno di noi.
Sto parlando di Silvio e Umberto (Gianni e Pinotto?
Stanlio e Onlio? Franchi e Ingrassia?).
Ogni tanto appaiono su un palco e ne sparano qualcuna
delle loro. Fuori dal tempo e dalla realtà.
Silvio ogni giorno dichiara qualcosa, senza tenere in
nessun conto o dimenticando quello che ha detto la sera prima.
Le ultime raffiche sono recenti, di pochi giorni fa.
In un convegno di giovani pidiellini ha detto che
potremmo uscircene dall’area euro oppure cacciarne via la Germania.
E che ci vuole? Come quella volta che sul Monte Grappa
da solo catturò novanta soldati nemici, due tenenti. dodici caporali e quaranta
muli, compresi moschetti e baionette.
Poi disse pure che il leader dei moderati resta lui (e
chi se non l’uomo più moderato d’Italia?)
Infine disse che, visto che loro, i giovani pidiellini,
lo pregavano così tanto per ricandidarsi, sempre loro, i giovani piediellini,
dovevano garantirgli il 51% dei voti. Non dei loro voti ma di quelli di tutti
gli italiani.
Lui, a sua volta, garantì il voto entro ottobre.
L’indomani, davanti alla stessa platea, Alfano ha
precisato che nel PDL si faranno le primarie e che si andrà a votare nel 2013.
Il nonno lasciatelo stare, sapete com’è!
Il fratello del nonno, zio Umberto, dopo qualche
settimana di silenzio è tornato a parlare in un sezione della Lega in quel di Brebbia, ridente paesino di 3.360 abitanti provincia di Varese.
Davanti ad un pubblico che immaginiamo straripante, in
un bel saloncino di 4 metri per 6, ha scaldato gli animi (c’era un freddo cane)
parlando di secessione. Poi, sottolineando la frase con il gesto che lo
contraddistingue (e viene il sospetto che sia sponsorizzato da una fabbrica di
ombrelli), ha detto “Roma di merda, Italia di merda, magistrati di merda, ci
hanno teso una trappola per distruggerci!”. Si riferiva alle note vicende
Belsito – ndrangheta – Tanzania – diamanti - lingotti – Trota - lauree
albanesi.
Il nonno e suo fratello, sono così: cercano sempre di
spararle uno più grossa dell’altro.
Simpaticoni!
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