Scusate se
parlo un po’ di noi, ma c’è un compleanno da festeggiare. Un anno fa nasceva
questa rubrica, Il punto di vista di Guglielmo
Tocco (il titolo, che a me piace molto, è di Nello La Fata).
Un anno fa,
quando ancora facevo molta fatica ad uscire da un condizione disperata,
Nello venne a farmi una visita di cortesia. Se adesso ho una voce
impresentabile allora riuscivo appena a farfugliare e non riuscivo a
pronunciare bene le parole. Spesso avevo dei brevi vuoti di memora. Insomma,
tra le tante cose che non ero in grado di fare, al primo posto c’era quella di
parlare in pubblico in maniera chiara, con servizi strutturati, mirati,
sintetici. Ebbene, Nello, che di tutto questo era perfettamente consapevole,
insistette per farmi fare qualcosa che avrebbe
potuto fargli fare una pessima figura ma che per me poteva essere la più
efficace medicina per uscire da una certa condizione. Con una generosità
eccezionale mi diede un’opportunità assolutamente insperata. Tutti i possibili
vantaggi credo di averli colti: mi sento
molto meglio e lo devo all’impegno, all’esercizio, allo sforzo di apparire in
modo accettabile che faccio ogni martedì.
A fronte di questo ogni ringraziamento appare insufficiente e
banale, ma glielo dico la stesso:
grazie, Nello, fraternamente.
Ma accanto
all’opportunità personale c’era anche un obbiettivo. Quando accettai il regalo
chiesi a Nello di cosa pensava dovessi occuparmi. Mi disse che questo dipendeva
solo da me. Che lui non solo non avrebbe
dato indicazioni, ma non avrebbe mai interferito, né avrebbe mai censurato
niente di ciò che avrei detto. Allora mi diedi un obbiettivo: cercare di fare
il massimo per valorizzare donne e uomini, buone scelte e situazioni varie di
Lentini. Ho fatto di tutto per onorare quell’impegno. Spero di non avere deluso
troppo.
La sera del
30 maggio all’Odeon-Lo Presti si è svolta una manifestazione di quelle che
piacciono a me, quelle tutte volte al “positivo”. Diciamo la verità, c’è troppa
gente in giro convinta che per apparire intelligenti la strada migliore sia
quella di parlare male di tutto: delle persone, di Lentini, del suo sindaco e
dei suoi amministratori, di tutto, insomma.
E siamo sopraffatti da lamentatori, puntualizzatori, accusatori e
precisatori grandi e piccoli, tutti alla ricerca di un seguito per le loro
“scoperte” e tutti alla ricerca di un nuovo titolo derivante dal dir male di tutto
e di tutti.
Questa
manifestazione aveva per titolo “Mi piace” e il “mi piace” era rivolto a situazioni,
personaggi, figure lentinesi.
Le
Associazioni che l’hanno organizzata erano l’Unione Nazionale Veterani dello
Sport, con il presidente Piero Risuglia e Filippo Muscio e l’associazione Area
Protetta, che ha come scopo sociale quello di far conoscere e valorizzare le
risorse umane lentinesi del mondo delle professioni, della scuola, dell’arte e
della cultura, con il presidente Massimo Commendatore e il vice presidente
Adelfio Tocco
Hanno
premiato tanti protagonisti della lunga epopea per la costruzione del nuovo
ospedale e alcuni medici di grande prestigio, molti protagonisti dello sport
lentinese e della zona ed anche il sottoscritto, ricordando alcune iniziative
come San Valentino in poesia, la Festa del Libro e i Luoghi Gentili ed anche i
contenuti di questo nostro appuntamento settimanale.
Erano
presenti l’assessore Regionale Chinnici, i sindaci di Lentini e Francofonte,
l’assessore Demma di Carlentini e tutti i componenti la Giunta di Lentini,
segno che gli organizzatori hanno credibilità, godono di fiducia e propongono
iniziative interessanti.
A Massimo,
Adelfio, Piero e Filippo un grande applauso, un affettuoso saluto e un pensiero
grato in attesa di tante altre serate come questa.
E ancora una
volta complimenti a Silvio Breci bravissimo e lucidissimo per tutte le quattro ore trascorse sulla
scena a commentare, presentare, intervistare.
A tutti loro
sono particolarmente grato per averci regalato dei momenti particolarmente
significativi, come il ricordo del caro Emilio Mirisola, il premio consegnato
ai boy scout del triangolo e la emzionante esibizione di una compagnia di danza
composta in larga parte da portatori di disagio mentale. E qua ci sta un grazie
anche per Eliana Lo Faro, grandiosa per averci lavorato e per averceli fatti conoscere.
l
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